Ammetto di non essere mai stato un grande ammiratore dei prodotti Swarovski: i gioielli scintillanti non sono decisamente nelle mie corde.
Ma mi sono dovuto ricredere dopo una visita allo Swarovski Crystal Palace, dove cinque tra i migliori designers internazionali – Tokujin Yoshioka, Gwenaël Nicolas, Vincent van Duysen, Rogier van der Heide e Yves Béhar –
si sono misurati con il trasparente shining dei cristalli realizzando una serie di opere da lasciare senza fiato.
Il Crystal Palace assomiglia in qualche modo alle case stregate che aprono quando in città arrivano “le fiere”. Quelle dove, da adolescente brufoloso, provi a dare il primo bacio.
Ma qui, una volta iniziato il percorso buio che ti guida di stanza in stanza, seguendo come una falena i bagliori che arrivano dalla stanza successiva, torni ancora di più indietro nel tempo e ritorni direttamente bambino: muovi la testa avanti e indietro, su e giù, a destra e sinistra, per cogliere fino all’ultimo fotone dei meravigliosi giochi di luce. Vorresti toccare, toccare tutto.
Ma poi arriva la fine e devi uscire.