The Florilegium

The Florilegium

Un blog come Frizzifrizzi si basa sulla ricerca e sul testo: una volta trovato (o ricevuto su segnalazione) materiale interessante, si parte con il commento che cerca di essere sempre il più personale possibile.

Quando si tratta di prodotti, di cose da indossare, da mangiare o bere, su cui sedersi o da mettere sulla scrivania, cercare di spiegare l’oggetto (a cosa serve, dove si mette, dove si compra, come e quando è nato, perché, e soprattutto come lo vedo io) credo sia essenziale per chi poi ci legge, saltuariamente oppure ogni giorno, arrivando qui in cerca di consigli per gli acquisti, idee, progetti interessanti.

Ma d’altra parte ci sono cose sulle quali scrivere è completamente inutile, anche perché se ti metti a farlo ci passeresti delle ore e invece di fare il blogger saresti un saggista o un romanziere.
Parlo di tutto quell’immaginario pop fatto di persone e personaggi, scene e momenti, sguardi, luci e sensazioni. Stimoli. Immagini che messe una dopo l’altra creano una storia, uno scenario, o semplicemente un catalogo di ispirazioni (come il poderoso Atlas di Gerard Richter).

In rete è pieno di blog che pubblicano solo immagini. Tantissimi lasciano il tempo che trovano. Altri sono vere e proprie opere d’arte.
Tra i più interessanti che mi è capitato di vedere ultimamente c’è The Florilegium: vetrina virtuale di stimoli accumulatisi negli ultimi 6/7 anni nell’hard-disk di Bollett di Urban Camou.
Se volete liberare il cervello dalle parole per la prossima mezz’ora, vi consiglio di farci un salto.

co-fondatore e direttore
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