Alla scoperta di Veuve Clicquot #6

Veuve Clicquot - M.me Bonnefond

Abbiamo consumato “l’ultimo pasto” (scusate il piglio drammatico da condannato a morte, ma quando sto bene e mi diverto vorrei non finisse mai, soprattutto se so che tornando a casa mi aspettano centinaia di problemi da risolvere) insieme a Cécile Bonnefond la Presidentessa di Veuve Clicquot Ponsardin, nella villa-quartiere generale di Reims, al momento in ristrutturazione.

Veuve Clicquot - cena

Piccola digressione polemica: ce lo vedete il blasonatissimo presidente di un’ azienda italiana, una qualsiasi (ma di pari fama) sedere allo stesso tavolo con dei blogger? Anche nella migliore delle ipotesi e cioè ammettendo che sappia cosa sono i blog, che non sono pericolosi, ma mangiarci insieme? Io non lo credo molto probabile.
Comunque sia, torno al racconto.

Veuve Clicquot - cena

La cena è stata speciale e non solo per l’atmosfera, le candele, i fiori, l’arpa, i camerieri in guanti bianchi, il cibo, lo champagne ecc… ecc… Devo ammettere, di questo, non ricordo molto, ero sovrappensiero, distratta dal resto. E’ stata speciale per il clima rilassato, per la curiosità della Presidentessa, per le chiacchiere e le risate che si è fatta con me e Costas (il blogger greco), per l’interesse che ha dimostrato riguardo al nostro lavoro, per le premure che ha avuto, per averci invitato a sentirci come in famiglia e a tornare. Ottimo marketing penseranno i più smaliziati. E’ ovvio, di marketing si tratta, ma senza sbavature, senza quelle note stridenti che spesso senti nella voce di qualche addetto stampa, che è costretto ad essere gentile con te, ma che in circostanze diverse, se tu non fossi “inviata da Frizzifrizzi” non ti rivolgerebbe mai e poi mai la parola.

Veuve Clicquot - arpa

Ultimo regalo ricevuto: una bottiglia de la Gran Dame del 1998. La berrò tra pochi mesi con Simone (Ethel non potrà, credo) per festeggiare la nascita della loro bambina, nostra Gran Dame del 2008.

Intanto incrocio le dita per la vendemmia che inizierà in questi giorni. Auguro loro che questa possa essere un’annata vintage da non dimenticare! Per me il viaggio è stato indimenticabile. Grazie a tutti quelli che lo hanno reso tale.

P.s. Anche sollecitata da qualche commento sull’articolo di ieri vorrei aggiungere qualcosa, portate pazienza, solo poche righe! Avevo qualche preconcetto sullo champagne, li ho descritti nel primo articolo, ne ho parlato alla Presidentessa ma, come quasi sempre è, il preconcetto era figlio dell’ignoranza. Adesso dopo questi giorni passati con la “famiglia Veuve Clicquot” posso dire di aver imparato molte cose…

Cosa penso oggi 14 settembre 2008 dello champagne?
1) Non c’è dubbio è un bene di lusso: per molti ma non per tutti, ma non lo sono centinaia degli oggetti di cui ogni giorno parlo? Quelli che abitualmente compro o vorrei comprare?
2) Non è che d’ora in poi berrò solo champagne, ma non lo penserò più adatto solo alle grandi occasioni. Ho imparato ad apprezzarlo, a gustarlo, a riconoscerne alcune caratteristiche e a sceglierlo!

co-fondatrice
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  1. Adesso posso lasciare il mio commento. Adesso che ho letto tutto! Che dire. L’avventura mi è parsa davvero da favola, sfido chiunque a non aver desiderato almeno per un istante di poter provare la stessa esperienza. Io avrei voluto. Non fosse altro per tornare a casa avendo imparato qualcosa di interessante oltre che essersi riempiti gli occhi di attimi luccicanti! Bellissimo racconto, bellissimo resoconto, bellissima esperienza. A presto! Giulia

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