Conoscere bene la storia della propria disciplina, imparando a orientarsi in mezzo all’enorme quantità di lavori prodotti da chi ha svolto il medesimo mestiere anni, decenni o secoli prima, è un grande vantaggio per chiunque operi in ambito creativo. A patto di sapersi “liberare” dalla (talvolta soffocante) influenza del passato e dall’ingombrante lezione dei Grandi Nomi, conoscere permette di scegliere con più cura le ispirazioni, di campionare meglio stili e tecniche per farne poi una sintesi personale, di aggiornare al tempo presente, con cognizione di causa, il “già visto, già fatto, già sperimentato”.
Nel lungo e accidentato tragitto delle proprie ricerche, si finisce poi spesso per “adottare”, o perlomeno affezionarsi particolarmente a un’epoca, un movimento, una scuola. È il caso, questo, dell’illustratrice britannica Zara Picken.
Laureatasi presso la University of the West of England di Bristol nel 2008, Picken è una pluripremiata professionista che predilige i colori accesi, uno stile sintetico e la tecnica del papercut, che ha aggiornato alla contemporaneità riproponendone l’estetica in opere realizzate in digitale per numerosi e prestigiosi clienti, che vanno dalla BBC a Lonely Planet, dal Guardian al Boston Globe, da Monocle a Wired, dal Wall Street Journal allo Scientific American, dal Getty Center allo Smithsonian.
Guardando i suoi lavori, non è difficile capire come mai l’epoca preferita dall’artista sia quella che va dagli anni ’40 agli anni ’70, attraversata dal Modernismo, dal Pop e dalla Psichedelia.
Da anni Picken colleziona illustrazioni di quel periodo, da libri a riviste, da francobolli a cartoline, da pubblicità a brochure, da sottobicchieri a carte da gioco, biglietti d’auguri e segnalibri.
Nel 2018 ha aperto un account Instagram, @ephemeramablog, interamente dedicato alla sua collezione, per poi aprire un sito, Modern Illustration, che è un vero e proprio archivio navigabile per decadi e per formati.
Dentro ci sono centinaia di pezzi, ciascuno accompagnato da tutte le informazioni disponibili. Alcuni sono di autrici e autori celebri, altri opera di designer e artisti anonimi ma tutti da scoprire.
