Le 15 nuove locandine illustrate de La Guarimba International Film Festival

Le bocche spalancate. Gli sguardi sognanti, o rapiti, o assorti, divertiti, concentrati, emozionati, di gente di ogni età. I sorrisi. Gli abbracci. L’atmosfera informale. I panorami. La magia del cinema e, soprattutto, l’incantesimo che si manifesta quando chi il cinema lo fa e chi il cinema lo ama si incontrano e, da qualunque parte del mondo arrivino, si ritrovano gomito a gomito in un luogo che è un “posto sicuro”.
È ciò che traspare — o, per meglio dire, trasuda — dal filmato che riassume in pochi minuti la scorsa edizione de La Guarimba International Film Festival, evento nato nel 2013 per «riportare il cinema alla gente e la gente al cinema», come recita il motto di questo progetto che a molti, inizialmente, sarà sembrato una chimera, ma che in oltre dieci anni di attività ha dimostrato che gli animali fantastici, talvolta, posso diventare realtà, grazie alla cocciutaggine, al duro lavoro e alla capacità di fare rete dimostrata dagli organizzatori, i guarimberi, guidati dal calabro-venezuelano Giulio Vita e dalla illustratrice e muralista venezuelana Sara Fratini.

Ad Amantea, in provincia di Cosenza, cittadina nella “periferia della periferia” del circuito culturale globale, senza cinema ma piena di palme, come a Los Angeles o a Cannes, sono riusciti a costruire quel “posto sicuro” che gli indios venezuelani definiscono, appunto, guarimba. E se ne sono presi cura, edizione dopo edizione, fino a farlo diventare un evento conosciuto ben al di fuori dei confini regionali, nazionali e continentali: un festival attorno al quale si muove un’intera comunità, locale e globale (tra le altre cose, La Guarimba fa parte dell’organizzazione internazionale no-profit Short Film Conference), impegnata sul territorio, ma con uno sguardo che nessuna frontiera può fermare, e una voce che non teme di prendere posizione.

La Guarimba 2023 Recap – A homemade festival

Lo spirito del progetto lo si ritrova in pieno sui manifesti che, ogni anno, pubblicizzano la nuova edizione. Attorno alla locandina ufficiale, infatti — affidata come sempre all’illustratore e fumettista spagnolo Mikel Murillo, che è anche ideatore della scimmia, simbolo del festival —, le varie edizioni de La Guarimba sono anche l’occasione per invitare artiste e artisti di ogni angolo del mondo a lavorare, con grande libertà, su dei poster, presentati online e, durante il festival, con una mostra.
È il progetto, Artists For La Guarimba, ideato da Sara Fratini e, dall’anno scorso, curato da Valeria Weerasinghe.

Quest’anno i manifesti sono 15. Oltre a quello di Murillo, gli altri sono firmati da Aya Marzouk (Egitto), Cristóbal Schmal (Cile), Éva Darabos (Ungheria), Jake Carruthers (Canada), Khanya (Sudafrica), Majid Bita (Iran), Marina Veremeienko (Ucraina), Martoz (Italia), Mika Turnbull (Nuova Zelanda), Nerian Keywan (Palestina), Oscar Nimmo (Australia), Rocío Álvarez (Spagna), Shweta Sharma (India) e Zoey Kim (Corea del Sud).
Sono illustrazioni “vive”, talvolta piene di citazioni cinefile (in quello di Martoz, ad esempio, troviamo Titanic e La leggenda del pianista sull’oceano; nel poster di Bita, invece, troviamo due capolavori del cinema iraniano: Close-Up di Mohsen Makhmalbaf e Dov’è la casa del mio amico? di Abbas Kiarostami) o di rimandi alle radici culturali dell’autrice o dell’autore.

Illustrazione di Martoz (Italia)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Majid Bita (Iran)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)

In alcuni casi, dietro ci sono vere e proprie storie. Come nel poster ufficiale di Murillo, dove si fa riferimento al faticoso trasferimento del festival in un nuovo spazio, il Terrenito, acquistato e riqualificato con molto duro lavoro dopo che il Parco La Grotta, luogo che ha ospitato il festival nelle precedenti edizioni, è stato chiuso per inagibilità.
E, soprattutto, come nel manifesto dell’artista palestinese Nerian Keywan, che ha interpretato la scimmia de La Guarimba in maniera toccante e drammatica, con un chiaro riferimento alla popolazione palestinese e al massacro senza precedenti che sta subendo.
Su questo, il festival ha tenuto a chiarire la propria posizione: «Come istituzione culturale, La Guarimba ha sempre usato la propria voce per veicolare messaggi sul mondo che ci circonda, perché sarebbe inopportuna l’indifferenza e rimanere neutrali vuol dire prendere una posizione che solo aiuta i potenti. Come europei, la Storia ci ha insegnato che le posizioni poco chiare, sono una condanna per le vittime. Quindi chiediamo chiaramente che si fermi questo genocidio, perché crediamo nel diritto di esistere di tutti i popoli. Per questo, anche per la mostra Artists For La Guarimba 2024 abbiamo voluto dare spazio alla Palestina. Ma non solo: tutti i registi palestinesi sono stati invitati a partecipare in modo gratuito e stiamo preparando un programma che, tra tanti film del mondo, darà ampio spazio al popolo ritrattato in questa locandina».

In attesa del programma ufficiale della nuova edizione, che si terrà ad Amantea (Cs) dal 7 al 12 agosto 2024, guardatevi i poster.

Illustrazione di Mikel Murillo (Spagna)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Nerian Keywan (Palestina)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Cristóbal Schmal (Cile)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Khanya (Sudafrica)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Zoey Kim (Corea del Sud)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Mika Turnbull (Nuova Zelanda)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Rocío Álvarez (Spagna)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Jake Carruthers (Canada)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Oscar Nimmo (Australia)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Shweta Sharma (India)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Aya Marzouk (Egitto)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Éva Darabos (Ungheria)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
Illustrazione di Marina Veremeienko (Ucraina)
(courtesy: La Guarimba International Film Festival)
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