Pazienza infinita, perfetta conoscenza dei materiali e delle tecniche, abitudine a fronteggiare l’imprevisto e, soprattutto, nervi d’acciaio: ecco le caratteristiche necessarie a chi lavora nell’affascinante mondo del restauro e della conservazione dei libri.
«Un colpo di mano sbagliato e questo libro in prima edizione, vecchio di 100 anni, potrebbe essere rovinato per sempre» dice — con una certa tranquillità, ma ben conscia di suscitare una certa suspense — l’esperta restauratrice Sophia Bogle, protagonista di un breve documentario prodotto dalla rivista Wired, che la mostra alle prese con una prima edizione de La principessa perduta di Oz, undicesimo volume della celeberrima serie del Mago di Oz di L. Frank Baum.
«È in condizioni terribili» spiega Bogle mentre maneggia il tomo con una scintilla di orgoglio e di sfida nello sguardo: «molto sporco sulla copertina, il dorso si sta rompendo, le pagine sono strappate… Normalmente un restauro come questo può richiedere dalle 8 alle 12 ore».
Ovviamente il filmato è molto più breve, ma rivela nel dettaglio tutte le fasi del lavoro, mentre Bogle illustra ciò che man mano sta facendo — taglia, gratta, incide, incolla, innesta: lei stessa paragona il tutto a un intervento chirurgico — e mostra i suoi preziosi strumenti, che in molti casi si costruisce da sola.
In oltre trent’anni di attività come restauratrice di libri, con molti anni di studio alle spalle, Bogle ha riportato a nuova vita migliaia di volumi, alcuni dei quali di valore inestimabile.
«Non tutti i libri sono uguali» rivela. «È uno dei principali motivi che rende così difficile diventare bravi in questa specialità».
Fondatrice, nel 2000, di Save Your Books, realtà di base in Oregon dedicata soprattutto alla divulgazione delle informazioni necessarie per imparare a restaurare libri (il sito è pieno di lezioni, gratuite e a pagamento), Bogle è anche autrice di una preziosa guida: Book Restoration Unveiled: An Essential Guide for Bibliophiles.