1984: l’anno dei Duran Duran

Il 1984 fu un anno molto intenso. In America il presidente Ronald Reagan deve vedersela con la recessione, mentre nel Regno Unito il primo ministro Margaret Thatcher affronta le proteste dei minatori, e tra Iran e Iraq prosegue il conflitto cominciato nel 1980 e che si concluderà soltanto nel 1988. 
Nel frattempo, l’Istituto francese Pasteur conferma che il virus isolato dal virologo Luc Montagnier l’anno prima è il veicolo responsabile del contagio dell’AIDS, mentre il genetista britannico Alec Jeffreys, della University of Leicester, presenta uno studio che dimostra come il DNA sia un modo più preciso di identificare un individuo, rispetto alle impronte digitali.

La Apple lancia il Macintosh mentre Bell Laboratories realizza la prima memoria RAM di grande capacità (un milione di bit) e il russo Aleksej Leonidovič Pažitnov inventa uno dei videogiochi più popolari di sempre: Tetris.
Nasce anche Mark Zuckerberg, futuro ideatore e CEO di Fecebook.

Al cinema il 1984 fu l’anno di Terminator di James Cameron e Amadeus di Miloš Forman, di Gremlins di Joe Dante e Ghostbusters di Ivan Reitman, ma anche di Indiana Jones e il tempio maledetto di Steven Spielberg, Dune di David Lunch, La storia infinita di Wolfgang Petersen, e Nightmare – Dal profondo della notte, primo della fortunata saga horror di Wes Craven, che realizzerà altri sei film nei dieci anni successivi. 
E poi ancora: Broadway Danny Rose di Woody Allen, C’era una volta in America di Sergio Leone e Il canto di Natale di Topolino della Walt Disney.

Denis O’Reagan, “Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa”, Rizzoli Lizard, 2022
(foto: Davide Calì)
Denis O’Reagan, “Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa”, Rizzoli Lizard, 2022
(foto: Davide Calì)

In TV, su MTV (che, nata nel 1981, arriverà in Italia soltanto nel 1997, preceduta da Videomusic), scorrono i video di I Just Called to Say I Love You di Steve Wonder e Careless whisper degli Wham!, Smalltown Boy dei Bronski Beat e Like a Virgin di Madonna. 
Cindy Lauper canta Time after time, Billy Idol Eyes without a face, i Queen Radio Ga Ga, David Bowie Blue Jean. Tra i singoli di quell’anno ancora: Relax (Frankie Goes To Hollywood), Purple Rain (Prince), Such a Shame (Talk Talk), Jump (Van Halen), Run to you (Bryan Adams) e Pride (in the name of love) degli U2.

Uno dei singoli più popolari di quell’anno è Wild Boys dei Duran Duran estratto dal loro quarto LP Arena, che raccoglie brani dai loro live. Formatisi a Birmingham nel 1978 i Duran Duran esordiscono con un LP omonimo nel 1981, che contiene, tra gli altri, Girls on film e Planet Earth, per proseguire con Rio da cui vengono estratti i singoli Hungry like a wolf e My own way mentre dal terzo LP, Seven and the ragged tiger (1983) vengono estratti New moon on Monday e Union of the snake.
Il loro successo è fatto di pezzi orecchiabili, un accurata scelta del look e un altrettanto accurato uso dei video, che contribuiscono a creare il loro immaginario glamour, fatto di abiti eleganti e isole tropicali che fanno da set ad alcuni brani, come Rio e Save a prayer.

Denis O’Reagan, “Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa”, Rizzoli Lizard, 2022
(foto: Davide Calì)
Denis O’Reagan, “Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa”, Rizzoli Lizard, 2022
(foto: Davide Calì)

Il 1984 è per i Duran Duran l’anno della consacrazione definitiva, con un tour mondiale, che comincia in realtà a novembre 1983 con la prima data a Camberra, in Australia, e che continuerà fino ad aprile, portandoli a suonare negli Stati Uniti e in Giappone.

Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa di Denis O’Reagan documenta quell’anno di tour, di concerti e di backstage con una raccolta di foto inedite che raccontano cinque ragazzi inglesi alla scoperta del mondo e del successo. A commento delle foto ci sono frasi dei cinque membri del gruppo raccolte all’epoca, e messe accanto ai loro ricordi di oggi di quell’anno. 
Un viaggio nostalgico per chi in quell’anno c’era, una scoperta interessante per chi non c’era ancora.

Denis O’Reagan, “Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa”, Rizzoli Lizard, 2022
(foto: Davide Calì)
Denis O’Reagan, “Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa”, Rizzoli Lizard, 2022
(foto: Davide Calì)

Quel 1984 per i Duran Duran durò un’intera epoca. E infatti, finito il tour la band si prese un anno di pausa per seguire due progetti separati e paralleli. Simon Le Bon, Nick Rhodes e Roger Taylor formarono gli Arcadia mentre John Taylor e Andy Taylor diedero vita ai Power Station (con Robert Palmer alla voce e Tony Thompson degli Chic alla batteria).
Quando i cinque si ritroveranno in sala di incisione come Duran Duran, sarà per l’album Notorious, nel 1986, ma le cose saranno ormai cambiate definitivamente. Roger Taylor non regge più la pressione e Andy Taylor vuole suonare qualcosa di diverso, per cui lasciano il gruppo.
Andy Taylor tornerà per alcuni anni nel gruppo all’inizio degli anni 2000, così come Roger Taylor, che però è rimasto fino ad oggi.

Denis O’Reagan

Duran Duran 1984. L’anno dell’ascesa

Rizzoli Lizard, 2022
224 pagine

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editorialista
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