Sugar Show: un grottesco corto d’animazione sulla manipolazione affettiva

Liana Makaryan è una giovane artista russa dell’animazione. Classe 1993, nata e cresciuta Mosca, ha studiato presso il prestigioso VGIK, l’università statale pan-russa di cinematografia intitolata al grande regista e attore Sergej Apollinarievič Gerasimov.
Già autrice di due corti selezionati in diversi festival internazionali (Parable of the Blind, del 2018, e Running After Wall, del 2020), al momento di mettersi a lavorare a un nuovo progetto da presentare all’Open Russian Festival of Animated Films, Makaryan non riusciva a concentrarsi su una trama da sviluppare: da poco uscita da una brutta relazione, i suoi pensieri erano completamente assorbiti dal trauma di un rapporto che aveva assunto i caratteri della manipolazione. Con coraggio, e una non comune abilità nel costruire sulle proprie macerie interiori, sublimandole, decise di incentrare il cortometraggio proprio su ciò che aveva appena vissuto: l’ipocrisia, le illusioni, le falsità, i subdoli trucchetti, i voltafaccia tipici di un “amore” (con molte, moltissime virgolette) manipolatorio.

Il frutto di questo percorso — che immagino sia stato catartico per l’autrice — è Sugar Show, un piccolo gioiello che in poco più di 7 minuti riesce a condensare, senza neanche bisogno di dialoghi (bastano gli animaleschi versi), un vero e proprio trattato sulla manipolazione nei rapporti affettivi e amorosi, dall’infanzia fino alla relazione di coppia, mettendo insieme, anche contemporaneamente, diversi registri: quello comico, quello fantastico, quello grottesco, quello sentimentale.
Attraverso lo sviluppo della trama, che segue le vicende di un protagonista che cambia continuamente volto, la narrazione va a toccare — in chi guarda il corto — le corde della compassione, della rabbia, dello sdegno, del disprezzo, dello stupore, del disgusto e dell’amara rivincita.

Uscito pochi giorni fa in versione integrale su Vimeo, Sugar Show è stato realizzato nel 2021, girando poi nel circuito dei festival (tra cui Animaphix, a Bagheria, e il Piccolo Festival Animazione di San Vito al Tagliamento, dove ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria), perlomeno fino al 2022, quando la selezione delle opere russe nei festival internazionali di cinema d’animazione si è di fatto praticamente interrotta, come reazione all’invasione dell’Ucraina.
Una scelta — questa — che è assolutamente comprensibile, ma credo sia giusto, essendo un tema controverso, provare perlomeno a immaginare altri punti di vista. Il profilo Facebook di Makaryan ne offre la possibilità.

Nel febbraio del 2022, pochi giorni prima dell’inizio dell’offensiva militare russa, Sugar Show ha vinto il premio come “Miglior corto d’animazione” al Moscow Indie Film Festival. Ovviamente lei ha postato la notizia, seguita però, appena qualche giorno dopo, dalla condivisione di un filmato del collettivo Animators Against War, un gruppo che riunisce animatrici e animatori russi che, attraverso le loro opere, condannano senza appello l’aggressione, mettendoci spesso il nome e la faccia, dunque rischiando in prima persona per le proprie opinioni.
Nel frattempo Makaryan scopriva che il suo corto era stato squalificato da due festival europei, non perché non aveva rispettato i regolamenti di partecipazione, ma semplicemente per il suo passaporto. A quel punto ha scritto, sempre su Facebook, una lettera, che ritengo sia importante riportare:

«Cari fondatori dei festival cinematografici e di animazione di tutto il mondo. Sono una regista di film d’animazione, nata e cresciuta a Mosca. Negli ultimi tre giorni ho scoperto di essere stata squalificata da due festival cinematografici europei con il mio cortometraggio di animazione, in quanto regista russa. Tratto questa cosa con profonda comprensione. L’unico messaggio che voglio trasmettere è che tale sanzione non intacca in alcun modo il male comune che stiamo vivendo, ma distrugge solo l’arte e la possibilità di comunicazione. E a maggior ragione crea selettività razziale. L’arte dovrebbe vivere nonostante tutto. Aiuta a rimanere sani di mente. Grazie».

Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Fotogramma tratto da “Sugar Show”, di Liana Makaryan, 2021
Un messaggio

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