È stato con l’uscita al cinema di un capolavoro disperato, divertente, dolcissimo, violento e spiazzante come Hana-bi, di Takeshi Kitano, che molte e molti di noi hanno scoperto per la prima volta che in giapponese i fuochi di artificio sono definiti come fiori (hana) di fuoco (bi).
La somiglianza tra i boccioli che si aprono e le luminose esplosioni nei cieli notturni è in effetti evidente (lo è nei nomi stessi di alcune composizioni pirotecniche), tanto che qualche anno fa la Società Nazionale delle Ferrovie Francesi puntò proprio su questa similitudine per uno spot che ebbe molto successo.
Gli “scoppi a rallentatore” delle piante da fiore, però, ricordano pure delle danze: minimali coreografie di forme e colori, che solo la tecnica della stop-motion riesce a mostrare in tutta la loro bellezza.
È ciò che ha fatto il regista giapponese Yutaka Kitamura, che per anni ha fotografato, scatto dopo scatto, lo sbocciare di alcune piante, mettendo poi insieme i vari filmati in Bloom Dance, una poesia visiva in 4K, uscita per la prima volta su YouTube nel 2020.
Il corto dura appena tre minuti, ed è seguito da una video-appendice che illustra i nomi delle piante che via via appaiono, insieme al tempo reale necessario per lo sbocciare dei fiori.