Il primo libro di Olivier Tallec che ho letto era Il faudra (Sarbacane). Era appena uscito ed era già un classico. È un po’ la storia di molti suoi libri che si sono imposti in questi anni. Che raccontino di pecore o scoiattoli, di alberi o di re viziati, hanno il potere di parlarmi un po’ anche di noi, e forse per quello ci piacciono.
Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

Il re e il niente
di Olivier Tallec, Edizioni Clichy
C’era una volta un re. Che cosa gli mancava? Niente. Ma dove si trova questo niente?
Il re lo cerca tra i suoi libri, lo cerca tra gli animali, lo cerca persino tra i microbi. Lo cerca nel deserto, ma nemmeno lì lo trova, perché c’è sempre qualcosa, un sasso, un cactus. Lo cerca allora nel cielo notturno, ma anche quello, non è per niente vuoto, anzi, è pieno di stelle. Ma allora come si fa, ad avere niente?

Un po’ troppo
di Olivier Tallec, Edizioni Clichy
Un albero è qualcosa di fragile, dice lo scoiattolo. Bisogna prendersene cura. Mangiare le pigne va bene, ma non troppe. Bisogna mangiare solo quelle necessarie e magari ancora una. Due la massimo. Non più di tre. Comunque, di pigne ce ne sonno tante. Ma se anche finiscono, ci sono sempre gli aghi di pino. Però, non bisogna mangiarli tutti.
Uno dei libri più esilaranti di Olivier Tallec.

Questo è il mio albero
di Olivier Tallec, Edizioni Clichy
Qui ci sono di nuovo un albero e uno scoiattolo (anche se in realtà mi pare che questo libro sia uscito per primo). Lo scoiattolo è molto geloso del suo albero e vorrebbe che nessuno lo toccasse. E soprattutto che nessuno prendesse le sue pigne. Ma come si fa? L’unica è costruirgli un muro tutto intorno…

Bonne journée
di Olivier Tallec, Rue de Sèvres
C’è Tarzan che mette alla prova l’amicizia di Cheetah mentre i pionieri del West devono vedersela con le fallaci indicazioni del GPS.
C’è un Noé un po’ perplesso di fronte a una coppia aperta di canguri, e poi ci sono i cristiani in un’arena con un capo-giochi molto esigente, naufraghi che fanno la raccolta differenziata e molto altro, in una raccolta di gag fulminanti e ferocissime.
Inedito in Italia, ma cercatelo perché è molto divertente.

Luigi I, Re delle pecore
di Olivier Tallec, Lapis Edizioni
C’era una volta Luigi, una pecora qualsiasi. Ma poi un giorno, un colpo di vento porta sulla testa di Luigi una corona di carta ed è allora che Luigi diventa, Luigi I, re delle pecore.
Che cosa deve fare un re delle pecore? Tante cose. Innanzi tutti avere un letto grande tutto per sé, fare discorsi alla folla, curare il giardino, invitare i dignitari dei paesi vicini a rendergli visita. E poi ci sono le parate militari, ovviamente.
Una storia divertente su come il potere, qualche volta, dà un po’ alla testa.