Fotografia Calabria Festival: il primo festival “diffuso” di fotografia in Calabria

Lo scorso anno, a Fiumefreddo Bruzio, piccolo borgo in provincia di Cosenza affacciato sul Tirreno, debuttò un bel festival di fotografia, il Fiumefreddo Photo Festival.
Ideato e promosso dall’associazione culturale Pensiero Paesaggio, riuscì a portare in un paesino di appena tremila anime una serie di mostre di alto livello — ben otto, sparse per tutto il territorio comunale, tra spazi all’aperto e spazi al chiuso, con protagoniste opere di autrici e autori italiani e non, affermati a livello internazionale.
Rivelandosi un grande successo (difficile non innamorarsi di un binomio del genere: luoghi meravigliosi che fanno da cornice — viva — a progetti fotografici cruciali per scoprire, conoscere e capire il nostro presente), per la seconda edizione, prevista per l’estate del 2023, l’evento si allargherà fino a coinvolgere un altro paese del territorio, San Lucido, seimila abitanti, bagnato dal mare pochi chilometri più a nord di Fiumefreddo.

(courtesy: Fotografia Calabria Festival)

Per l’occasione il festival cambierà nome in Fotografia Calabria Festival, a rimarcare sia il carattere “diffuso” dell’iniziativa sia il suo ideale prosieguo, che si spera possa coinvolgere, in futuro, anche altri centri di questa straordinaria regione.
Per un mese, dal 21 luglio al 20 agosto, i due borghi saranno al centro del panorama internazionale della fotografia, con dibattiti, laboratori e, ovviamente, mostre, che avranno come tema legante un concetto — quello di cambiamento — che d’altronde sta anche alla base di questa nuova edizione dell’evento.
«I fotografi che saranno presenti in lineup raccontano in maniera fortemente diversificata, attraverso uno sguardo molto personale, la loro idea di cambiamento, permettendoci così di pensare a Fotografia Calabria Festival come un unico grande obiettivo attraverso cui osservare l’epoca contemporanea, le sue continue mutevolezze e trasformazioni e mettere in luce le diverse declinazioni di questo processo: interiori, politiche, mediatiche, generazionali, sessuali, storiche, sociali, artistiche e tanto altro ancora» spiega la fotografa Anna Catalano, fondatrice oltre che direttrice del festival.

COSA
Fotografia Calabria Festival 2023
QUANDO
21 luglio – 20 agosto 2023
DOVE
Fiumefreddo Bruzio (Cs) e San Lucido (Cs)

Cambiano i corpi, che invecchiano (protagonisti del progetto The art of aging dell’artista canadese Arianne Clément) o che si ritrovano al centro di una transizione di genere (Cora’s Courage dell’argentina Gabo Caruso).
Cambia la società (nella mostra Anni interessanti, a cura dell’Archivio Luce, vedremo l’Italia nel suo periodo di maggior fermento economico e sociale, con scatti che ci riportano al periodo che va dal 1960 al 1975).
Cambia il pianeta (in The Petunia Carnage il fotografo austriaco Klaus Pichler ragiona sulle conseguenze che gli interessi economici, le logiche di marketing e gli interventi di ingegneria genetica possono avere sulla biodiversità, mentre l’esposizione collettiva di Climate Visuals mostra l’impatto della crisi climatica su oceani e coste).
Cambia il territorio (in Far South il toscano Michele Martinelli racconta la vita — in equilibro tra passato e futuro — degli allevatori di bovini di razza podolica sugli altopiani della Sila).
Cambia l’identità di gruppo per via della globalizzazione e dell’omologazione (in TikTok in Kham il tibetano Xiangyu Long ci fa scoprire la storia di Ding Zhen, pastore di yak che, grazie a un brevissimo video postato su TikTok, è diventato un fenomeno globale e ha influenzato gli usi e le abitudini di tutta la sua comunità).
Oppure non cambiano — nonostante le enormi distanze — abitudini, sogni e comportamenti dei giovanissimi alla ricerca di loro stessi e della propria identità (nella sua serie Island simmetries, la londinese Laura Pannack è andata a esplorare due piccole comunità ai lati opposti del pianeta: in Tasmania, e nelle West Midlands inglesi).

A queste mostre andrà ad aggiungersi quella ideata appositamente per il festival dal duo italiano Vaste Programme — formato da Giulia Vigna e Leonardo Magrelli. Si intitolerà Gli aspetti familiari e, attraverso sperimentazioni visive e tecniche, andrà ad affrontare il tema delle trasformazioni e dei cambiamenti dell’identità collettiva e individuale all’interno di una comunità, chiedendosi come si forma l’identità del singolo nella comunità e come si rapporta la comunità al singolo.

Di seguito, foto e informazioni su tutte le esposizioni (tranne quella di Vaste Programme, che è ancora inedita).


The Art of Aging

Un diverso modo di concepire la bellezza, lontano dai canoni imposti da certe immagini che sono frutto spesso della paura di invecchiare e sottopongono le persone al rischio di body shaming. Un progetto che mostra il potenziale emotivo del corpo attraverso la scelta di fotografare le figure di anziani che con naturalezza posano davanti all’obiettivo, ispirando grazia e sensualità. Perché la bellezza è un modo di essere, qualcosa da coltivare, insegnare e da cui imparare.  


Foto: copyright di Arianne Clément | courtesy di Fotografia Calabria Festival.


Cora’s courage

La famiglia prima e poi la società esterna sono i luoghi di inclusione o di esclusione per una persona trans. Cora ha completato la sua transizione sociale già in tenera età ed è la protagonista di un viaggio fotografico e visivo che, con un’impronta positiva e intimista, ci racconta la sua crescita. Il progetto vuole riflettere su valori come l’autonomia, l’inclusione e l’amore responsabile, ma soprattutto vuole dare conto di un’infanzia poco visibile in un mondo in cui i diritti sono costruiti su principi etero-centrici e adulto-centrici.


Foto: copyright di Gabo Caruso | courtesy di Fotografia Calabria Festival.


Anni interessanti

ideata e realizzata da Archivio Luce – Cinecittà

Una mostra ideata e realizzata da Archivio  Luce – Cinecittà che porta, per la prima volta in assoluto, un suo progetto espositivo in Calabria, in occasione del Fotografia Calabria Festival. Curata da Enrico Menduni, la mostra racconta gli anni tra il 1960 e il 1975. Anni di grandi cambiamenti sociali, economici e culturali che hanno segnato i decenni successivi fino ai giorni nostri. Un periodo che viene raccontato attraverso gli scatti delle agenzie fotografiche che quotidianamente venivano inviati ai giornali e ai settimanali popolari italiani per essere pubblicati oppure scartati.


Testo di Chiara Sbarigia, presidente Cinecittà.
Foto: courtesy Archivio Luce / Fotografia Calabria Festival.


The Petunia Carnage

Ispirato ad un articolo di Kelly Servick, How the transgenic petunia carnage of 2017 began pubblicato su Science Magazine, il progetto è un racconto composto da 90 fotografie e pone una riflessione su cosa sia naturale e cosa invece sia artificiale, su cosa sia reale oppure finto, sintetico oppure genuino. Una dicotomia che coinvolge non solo la scienza contemporanea, ma la fotografia stessa sin dalle sue origini.


Testo di Caterina Martino, studiosa di storia e teoria della fotografia, collaboratrice del gruppo di ricerca in cinema e media del Dipartimento di Media e società digitali presso l’università degli studi della Calabria.
Foto: copyright di Klaus Pichler | courtesy di Fotografia Calabria Festival.


Climate Visuals

Climate Visuals è l’unico programma al mondo di fotografia sul cambiamento climatico basato su dati concreti. È gestito da Climate Outreach, un team di scienziati sociali e specialisti della comunicazione che lavora per ampliare e approfondire l’impegno del pubblico nei confronti del cambiamento climatico. Attraverso ricerche, guide pratiche e servizi di consulenza, Climate Outreach aiuta le organizzazioni a comunicare i cambiamenti climatici in modo che risuonino con i valori del loro pubblico e portino all’azione.  
Climate Visuals ha pubblicato, in vista della COP27, una nuova raccolta di immagini d’impatto e diverse di storie di oceani, coste e clima. «Migliaia di fotografi di 102 Paesi hanno partecipato a un bando aperto a settembre» ha spiegato Toby Smith, responsabile del programma Climate Visuals. «La nostra giuria indipendente ha preso le sue decisioni congiunte e, insieme al comitato consultivo, ha dato priorità ai valori e all’etica per selezionare solo immagini che riflettono le migliori pratiche».  


Nella foto: una veduta aerea di una protesta pacifica di massa di surfisti contro l’applicazione di una trivellazione petrolifera offshore, in Australia.
Copyright di Lachlan Gardine, courtesy di Fotografia Calabria Festival.


Far South

Tradizione e progresso, tutela e profitto in una terra come la Calabria, da sempre luogo di sopravvivenza e di conquista da parte dell’uomo, grazie alla sua posizione geografica al centro del Mediterraneo. Sugli altopiani della Sila, in costante equilibrio tra passato e futuro, ha ancora luogo l’allevamento della razza podolica autoctona che rappresenta la maggior fonte di profitto per il territorio. In “Far South” emerge un gioco sottile, garbato e raffinato dell’autore, condotto nell’uso pulito della fotocamera, nel rigore dei cromi e nella composta costruzione dell’immagine. 


Testo di Gabriele Agostini, fondatore e direttore del Centro Sperimentale di Fotografia Adams, ideatore e direttore artistico di CascinafarsettiArt.
Foto: copyright di Michele Martinelli | courtesy di Fotografia Calabria Festival.


TikTok in Kham

Ding Zhen è un pastore tibetano di yak. Grazie ad un video di appena 7 secondi postato su TikTok diventa un idolo del web. La sua fama influenza e trasforma usi e abitudini di tutta la sua comunità, dando forti input soprattutto ai più giovani del suo villaggio che incominciano a usare i social media per diventare influencers. Sono proprio i social media a farli conoscere al mondo esterno, ma allo stesso tempo a portare un profondo cambiamento nel concetto di vita degli stessi abitanti del villaggio.


Foto: copyright di Xiangyu Long | courtesy di Fotografia Calabria Festival.


Island simmetries

Le cose non cambiano se siamo distanti, anzi. Come dimostra la psicologia del viaggio, ciò che è più vicino sembra dissimile e totalmente estraneo, mentre spesso le somiglianze più evidenti sono quelle che troviamo dall’altra parte del mondo. Questo avviene soprattutto tra i giovani, anche se vivono ai lati opposti del mondo: sono diversi, ma simili. E da loro emergono parallelismi inquietanti che ricordano che la gioventù è universale e che crescere in una comunità ristretta porta a tendenze, relazioni e comportamenti spesso prevedibili.


Foto: copyright di Laura Pannack | courtesy di Fotografia Calabria Festival.


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