Cinque libri di Magali Le Huche

Magali Le Huche è in Francia una delle illustratrici più rappresentative della sua generazione. Ha illustrato decine di libri, sui temi più disparati, ma tutti sempre molto divertenti!
Oramai, non devo nemmeno dirvelo: qui ne trovate cinque.


Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

Stasera sto con papà
di Nadine Brun-Cosme e Magali Le Huche, Edizioni Clichy

È una sera in cui la mamma è uscita per andare al cinema, quindi tocca a papà preparare la cena ed eseguire i rituali della buonanotte. Ma papà è un po’ distratto e poi con la mamma tutto è diverso: l’acqua del bagno è sempre calda al punto giusto e il coccodrillo di gomma mangia regolarmente i piedini. Poi il papà le infila il pigiama al rovescio e il suo purè è troppo salato! E a letto legge troppo in fretta!
Poi però, dopo due fiabe, per fortuna, arrivano anche tre bacini della buonanotte.

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Bruttina a chi?
di Antoine Dole e Magali Le Huche, Rizzoli

A scuola i compagni dicono che Claudia è bruttina e infatti la chiamano Claudia Skiffer.
Quando però Claudia a casa si guarda nello specchio non vede una bambina bruttina, ma una geniale scienziata (che un giorno vincerà di sicuro il Nobel) e una scrupolosa dottoressa. Poi vede un agile ninja e una coraggiosa esploratrice. E ancora: una domatrice di leoni, una pittrice, una grande chef e, senza dubbio, una grandissima sognatrice.
Insomma, in fin dei conti, non è niente male, essere Claudia Skiffer!

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La terrible histoire de petit biscuit
di Carl Norac e Magali Le Huche, Éditions Sarbacane

Munchy è un biscotto e si sa, la vita dei biscotti è alquanto triste: non hanno una mamma e un papà e vivono (poco) unicamente per finire nella bocca di qualcuno.
Prima che il suo tragico destino si compia Munchy decide di evadere insieme ad altri biscotti dalla pasticceria in cui è esposto, ma il mondo fuori dalla vetrina del negozio non è facile. I suoi compagni di fuga vengono calpestati, alcuni finiscono nella bocca sdentata di una vecchia strega, alcuni sbriciolati e dati in pasto ai pesci. Anche il suo amore, una bellissima Madeleine, con cui sognava di metter su famiglia, finisce male.
Insomma, una storia di biscotti decisamente… horror!

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Bertille Bonnepoire a le cafard…
di Magali Le Huche, Éditions Sarbacane

Avoir le cafard (avere lo scarafaggio) in francese significa essere tristi o giù di corda.
La Bertille di questa storia abita al numero 46 di rue de Bouloches insieme al suo cane Luchien e all’uccellino Poussin. Le sue giornate scorrono gioiose, ma quando viene presa dal malumore niente riesce a distrarla, né le imitazioni di Poussin, né le clownerie di Luchien.
Forse potrebbe andare un pochino in piscina? No, si sente troppo brutta e troppo grassa.
Forse è meglio non uscire del tutto.
Sempre al numero 46 di rue de Bouloches, abita anche il signor Edmond, con il suo cane Champion. Le finestre di Edmond danno proprio di fronte al terrazzino di Bertille, di cui ammira molto i fiori.
Edmond ha notato che qualche giorno Bertille non si vede e comincia a preoccuparsi.
Una bella storia sulla solitudine, di cui Magali Le Huche è anche autrice.

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La cena di Natale
di Nathalie Dargent e Magali Le Huche, Edizioni Clichy

Per la cena di Natale tocca alla volpe procurare un tacchino, anzi, una tacchina. Ma quando la tacchina arriva a casa della volpe non ha nessuna intenzione di farsi mangiare. Non prima che la volpe abbia messo un pochino in ordine. La tacchina si impone anche quando arrivano gli amici della volpe, il lupo e la donnola. Prima di essere mangiata va messa all’ingrasso: ma non sanno proprio niente! Non sarà mica la loro prima cena di Natale? Dopo cena la tacchina si guadagna il giaciglio più comodo. Nei giorni successivi invece, comincia a organizzare le decorazioni. Che cena di Natale sarebbe senza decorazioni? Insomma, Natale si avvicina ma ormai quella tacchina è simpatica a tutti e nessuno ha più voglia di mangiarla.

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editorialista
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