Quelli del Qatar sono già stati da più parti ribattezzati come “i Mondiali della vergogna” (come quelli di Argentina 1978): per il paese che li ospita, per chi ha deciso di organizzarli lì, per chi li sponsorizza e in parte pure per chi partecipa e se ne sta a bocca chiusa (la Fifa ha invitato le squadre a fare proprio questo: giocare e basta 🤫).
Al centro delle polemiche, come ben sappiamo, ci sono gli oltre 6500 gli operai morti, le violazioni dei diritti civili e della libertà di stampa (qui tanti link per approfondire), e ora pure i sospetti di tifosi fasulli pagati per sventolare bandiere e intonare cori felici e festanti.
Finora solo alcune federazioni nazionali e pochi calciatori hanno deciso di prendere posizione e metterci la faccia, per questo la ONG internazionale Freedom United, che si occupa di combattere le forme contemporanee di schiavitù, ha deciso di lanciare una campagna proponendo un modo per ricordare, durante ogni partita, coloro che sono morti di lavoro per il Mondiale, lanciando una piattaforma per raccogliere denaro e istituire un fondo di compensazione per i lavoratori migranti e le famiglie di coloro che sono morti.
(courtesy: Fledge)
(courtesy: Fledge)
Un filmato d’animazione — Those Who Fell — realizzato dall’agenzia creativa belga Fledge, si mette nei panni dei calciatori e spiega: «Noi siamo i giocatori. Ci è permesso solo giocare. Così corriamo, passiamo, tiriamo, facciamo tackle e cadiamo per terra. Probabilmente [cadremo] diverse migliaia di volte durante il torneo. Ma non siamo gli unici. Durante i lavori di costruzione per la Coppa del Mondo anche un preoccupante numero di lavoratori è caduto a causa delle scarse condizioni di sicurezza e di lavoro, a causa della scarsa protezione dal lavoro eccessivo sotto coercizione, o perché costretto a lavorare con un caldo implacabile. Ma a differenza nostra, questi lavoratori non si rialzeranno mai. Non possiamo lasciare che questo succeda ancora, così per ogni caduta che vedrete durante il torneo vorremmo che pensaste ai lavoratori che hanno dato la propria vita per la Coppa del Mondo. E mentre gridate per la vostra nazionale, alzate la voce anche per un calcio più giusto».
Crediti del video:
Prodizione: Fledge
Creative Partner: Diederik Jeangout
Managing Partner: Roeland Jeangout
Regia: Maria Leon
3D artist: Bondo
Sound Studio: Sonhouse
Musica: The Blaze
(courtesy: Fledge)
(courtesy: Fledge)
(courtesy: Fledge)
(courtesy: Fledge)
