Chi conosce la florigrafia — o linguaggio dei fiori, molto in voga nell’800 per comunicare stati d’animo e messaggi senza dover esplicitarli a parole — sa bene che attraverso una composizione floreale è possibile esprimere davvero di tutto. Se poi si ha il talento della designer floreale Harriet Parry, non solo si può dire ma anche rappresentare qualsiasi cosa: un celebre dipinto, la scena di un film, una fotografia.
Di base a Londra ma cresciuta in campagna scorrazzando nel giardino fiorito di una nonna dal pollice verde e sua volta abilissima nel costruire meravigliose e insolite composizioni con piante e fiori recisi, Parry ha studiato belle arti all’Università di Leeds, per poi lavorare per un certo periodo come stylist di interni.
Una volta arrivata a Londra trovò lavoro in uno studio di design floreale, studiando e imparando il mestiere. Dopo due anni decise di lanciarsi in una propria attività, mettendo a frutto tutto ciò che aveva imparato nei vari campi: quello dell’arte, quello del design e quello dei fiori. Era il 2012, e da allora Parry si è fatta conoscere come una delle più interessanti floral designer a livello internazionale, creando composizioni che diventano installazioni, copertine di riviste, pubblicità, editoriali, e collaborando con aziende come Lacoste e Vivetta, e testate come Vogue, Interview, Harper’s Bazaar, Sleek Magazine e Hypebeast.

(courtesy: Harriet Parry)
Le sue straordinarie abilità sono ancora più evidenti nei vari progetti personali e artistici che porta avanti: da Floral Humans (che ha anche un profilo Instagram a sé: @floralhumans), dove con i fiori ricostruisce i volti delle persone (compreso il suo), a Miniature Flowers (@miniflowerarranger), che consiste appunto in mini-composizioni che stanno dentro a vasetti delle bambole o altri oggetti minuscoli.
Ma la serie forse più interessante è Flower Interpretations (anche qui: @flowerinterpretations), dove Parry mette in mostra la sua passione per le arti visive e l’incredibile capacità di ricreare opere del passato e del presente, traducendo capolavori più o meno conosciuti in boccioli, foglie, tessuti e altri oggetti, azzeccando colori, forme e atmosfere.

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)

(courtesy: Harriet Parry)