Illustrazione estone: Regina Lukk-Toompere

Intervista a cura di Davide Calì

Frequento l’Estonia da una decina d’anni. Dopo essere stato invitato una prima volta a tenere una lezione alla scuola d’arte di Tallinn, sono stato ospite in diverse occasioni e da allora ho cominciato a seguire un po’ l’illustrazione estone.
Non ricordo nello specifico dove e quando ho incrociato per la prima volta il lavoro di Regina Lukk-Toompere, ma ricordo di aver visto un suo bellissimo orso e che quello mi suggerì che forse poteva essere lei l’illustratrice adatta per il reboot che volevo fare da tempo di un mio libro: L’orso con la spada.
In occasione della sua uscita (con il nuovo titolo, Colpa di chi?, Kite Edizioni), ho pensato di farle qualche domanda per conoscerla meglio.

Regina Lukk-Toompere

Buongiorno Regina, raccontaci qualcosa di te. Da dove vieni innanzi tutto?

Sono estone. Vivo a Tallinn, capitale dell’Estonia, una delle repubbliche baltiche che hanno fatto parte dell’URSS dal 1940 al 1991. 

Quindi culturalmente possiamo dire che siete di origine russa?

No, estoni, lettoni e lituani non sono russi. Abbiamo la nostra lingua, la nostra storia e la nostra cultura. Le nostre lingue non sono per niente simili, l’estone è molto simile al finlandese.

È vero! Mi ricordo di averlo sentito dire nei miei soggiorni a Tallinn. Tra l’altro avete una lingua che ha un suono bellissimo e Tallinn mi manca moltissimo. 
Pensa che nel 2020 volevo tornare su per un mese per lavorare un po’ da lì, poi vabbè, sappiamo cosa è successo. Ma sto divagando.
Cercando notizie su di te invece ho scoperto che hai illustrato più di 90 libri. Hai un’incredibile carriera! Raccontaci qualcosa dei tuoi libri.

Il mio primo libro illustrato è stato pubblicato nel 1981. Ho lavorato come illustratrice per oltre 40 anni. Ma per raccontarvi come ho potuto fare tanti libri devo raccontarvi qualcosa del mio background.
Sono stata a scuola all’epoca del Soviet. Ho frequentato una scuola d’arte per 4 anni e dopo il diploma sono entrata all’Istituto Nazionale d’Arte d’Estonia (ora Accademia d’Arte). Ho studiato grafica per 6 anni e mi sono specializzata nei libri illustrati e di design.
All’epoca del Soviet c’era una cosa buona: nessuno rimaneva disoccupato. Se eri laureato ti assegnavano un posto dove lavorare. Io mi sono laureata all’accademia con lode, la mia tesi fu pubblicata e venni assunta come artista da una casa editrice. 

Lavorare per una casa editrice significava che mi procuravano almeno 2 libri l’anno da illustrare (all’epoca c’erano solo due case editrici in Estonia che pubblicavano fiction e libri per bambini). Ho illustrato un sacco di cose che non mi piacevano per niente, inclusi libri di scuola. Le tirature dei libri si aggiravano sulle 10 mila copie, perché non circolavano libri stranieri. Il mio guadagno però non dipendeva dalle copie vendute ma da numero e dimensione delle illustrazioni.
Dopo che l’Estonia ha riguadagnato la sua indipendenza hanno cominciato a comparire molti piccoli editori. Iniziò ad esserci competizione, sugli scaffali comparvero anche i libri stranieri e la diffusione dei nostri cominciò a ridursi. Continuo a fare 2-3 libri l’anno ma riceviamo royalties molto basse. Purtroppo da noi non si fanno ristampe1, per gli editori è già difficile vendere la prima tiratura. Pubblicare libri originali estoni è costoso. Costa meno comprarne dall’estero.

(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)

I tuoi libri sono tradotti fuori dall’Estonia?

L’illustrazione estone e i nostri illustratori si sono affacciati nel mondo abbastanza di recente. Penso che in molti paesi ignorino completamente cosa facciamo. Quindi abbiamo pochi libri tradotti in altre lingue e pochi illustratori conosciuti all’estero. I miei libri sono stati tradotti in Lettonia, Polonia, Germania e Russia.
Ho anche lavorato per editori in Germania, Russia e Olanda. E adesso Italia!

Che genere di storie illustri di solito? Più classiche o moderne?

Non saprei dire il genere che ho illustrato di più. Ho illustrato 3 libri di fiabe estoni. Ma non sono illustrazioni da fiaba, sono più moderne. Non mi piacciono le immagini zuccherose, non riesco a disegnare principesse.
Fantastico sempre, anche se c’è molto realismo nelle mie illustrazioni.
Penso che ci siano più temi che non riesco a illustrare, poco importa che le storie siano classiche o moderne. Per esempio, non riesco a disegnare persone, soprattutto le espressioni del viso e le mani. Comunque, credo di aver illustrato più storie moderne perché scritte da autori contemporanei.

(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)

Che libri leggevi da bambina? Ne ricordi qualcuno in particolare?

Da piccola mi piacevano, ovviamente, le fiabe dei Grimm. Più tardi ho letto I tre moschettieri, Il cavaliere senza testa e ogni genere di storia di avventura. 
Da adolescente leggevo storie d’amore. È difficile per me dirvi i titoli dei libri che ho letto in Estonia, penso che nessuno sia conosciuto in Italia.

Segui il lavoro degli altri illustratori?

Parlando di letteratura per l’infanzia internazionale, dopo l’indipendenza dell’Estonia ho potuto viaggiare. Così, ho comprato libri per bambini in tutti i paesi dove sono stata. Ma il mio orizzonte si è aperto nel 2014 quando sono stata alla Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna e quando vennero fuori Facebook e Pinterest.
I libri esteri erano già pubblicati in Estonia, ne avevo comprato di molto belli. A Bologna per la prima volta ho comprato una valigia intera di libri e l’ho fatto per tre anni di fila.
In anni più recenti ho scelto con più cura cosa comprare. Mi piacciono molto gli illustratori giapponesi e latino-americani. E anche gli iraniani e gli israeliani (con un background russo). Tra i miei preferiti ci sono Gabriel Pacheco (Messico), Emmanuelle Houdart (Svizzera), Joanna Concejo (Polonia), Rebecca Dautremer (Francia), Shaun Tan (Australia), Nataly Pudalov (Russia, ma vive in Israele), Feresteh Najafi (Iran, ma vive in Brasile) e tanti altri di cui ora non ricordo il nome.

(courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(courtesy: Regina Lukk-Toompere)

E l’Italia? Conosci qualche illustratore italiano?

L’Italia secondo me ha un livello di illustrazione molto buono. Non seguo molti illustratori, ma mi piacciono molto Monica Barengo, Glenda Sburelin, Alessia Bravo, Marco Somà; e il vostro vecchio maestro Roberto Innocenti è straordinario.

Hai una tecnica che mi sembra molto particolare. Hai voglia di parlarcene?

Davvero pensi sia particolare? Lavoro con strumenti molto semplici: matite e acquerello. Raramente uso pastelli e gouache e ho realizzato alcuni libri con il collage. Non ho mai usato il digitale, perché non ho imparato a usarlo.

(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)

Hai ragione, in effetti la tua tecnica mi è sembrata particolare forse perché non si vede più in giro qualcuno che disegni con la tua qualità di dettaglio. È una cosa rara.

Quando studiavo grafica si lavorava perlopiù in bianco e nero ed era richiesta molta precisione e abilità nel disegno. Non posso fare a meno di disegnare dettagli, non riesco a sintonizzarmi con il trend attuale di disegno più schizzato. 

Cosa ne pensi di questo trend?

Penso ci sia una grande differenza tra dilettantismo ed espressionismo. Ci sono troppi illustratori tutti uguali al mondo, ormai non fa più differenza se sono lettoni o spagnoli.

(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)
(copyright e courtesy: Regina Lukk-Toompere)

Ti sei mai dedicata all’insegnamento? Ti piace l’idea di formare nuove generazioni di illustratori?

Mi hanno chiesto di insegnare ma non ho osato prendermi la responsabilità di sottomettere i giovani al mio gusto personale. Penso sia un lavoro molto duro essere oggettivo e tollerante. Ma penso anche che un buon artista non sempre è anche un buon insegnante.
A scuola ho sofferto la pressione dei miei insegnanti e vedo cosa succede alla creatività dei bambini quando vanno a scuola e alle materne. È molto triste.
In generale, non mi piace comparire in pubblico, non mi piace disegnare alla lavagna, cominciano a tremarmi le mani già quando firmo autografi! Però accetto la visita degli studenti a casa mia, se hanno voglia di ascoltare qualche consiglio o vedere il mio lavoro. Ma si tratta di incontri gratuiti.

Stiamo vivendo un periodo folle con una guerra che bussa alle porte di diversi paesi europei. Come stai vivendo questi mesi?

Ho molta paura. So cosa significa l’occupazione russa e conosco il regime russo. Sono nata in un campo di prigionia in Siberia. Mia madre venne arrestata solo perché andò a fare un picnic nel bosco con il suo fidanzato. La nostra piccola repubblica cercò di combattere l’invasore ma fummo distrutti. Se Stalin non fosse morto nessuno dei nostri deportati sarebbe tornato a casa.
Gli ucraini stanno combattendo per tutti noi, tratteniamo il respiro perché non ci sia un’escalation del conflitto. Stiamo aiutando i rifugiati ma non sappiamo quando saremo nella stessa situazione. È orribile e ingiusto!

IL LIBRO

Colpa di chi?

di Davide Calì & Regina Lukk-Toompere
Kite Edizioni

Acquista
editorialista
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