Cinque libri di Thierry Dedieu

Thierry Dedieu è uno dei miei autori francesi preferiti. Illustratore poliedrico e autore altrettanto multiforme, ogni suo libro nasce intorno a un concetto particolare ed è diverso dagli altri. Il suo stile grafico è influenzato dal fumetto e dalla grafica ma talvolta indulge nell’illustrazione più tradizionale.
Nessuno dei libri che vi segnalo è tradotto in italiano ma, se vi va, cercateli lo stesso.


Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

1

La punaise
di Thierry Dedieu e Frédéric Marais, Sarbacane

Una mattina un bambino entra in classe e trova una puntina sul suo banco. Il bambino lancia la puntina verso il cestino della spazzatura ma rimbalza sul bordo e finisce… sulla sedia del maestro. Quando il maestro vede la puntina, ovviamente, si arrabbia ed esige che il responsabile dello scherzo venga fuori, ma nessuno parla. Così, va a riferirlo al direttore.
Il direttore va a dirlo al sindaco, che blocca la città intera: le fabbriche, i negozi, le auto, tutto, e telefona al deputato.
Quello allora ferma la regione, quindi il presidente ferma il paese intero e allora anche gli altri presidenti fermano tutto e si rifugiano nei loro bunker. Un crescendo assolutamente demenziale e tutto per una… puntina!

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2

Mon chien
di Thierry Dedieu, Seuil Jeunesse

Credo sia uno dei primi libri che ho visto di Dedieu.
Il cane protagonista è disegnato con pennellate che ne riproducono il pelo.
Il cane di Dedieu gioca a palla allo sfinimento, si alza di notte per mangiare, abbaia contro il padrone, è pieno di pulci, perde il pelo, cammina nelle pozzanghere e corre dietro al postino.
Insomma, non è proprio raccomandabile!

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3

Dieux
di Thierry Dedieu e Thierry Murat, Seuil Jeunesse

Lassù, nell’alto dei cieli, vivono sono gli dei maggiori: il Dio dei mari, il Dio dei venti, quello dei fulmini e dei vulcani. In basso, a terra, vivono invece gli dei minori: il Dio delle fonti, quello degli alberi. Tra gli dei c’è discordia: i grandi godono di maggiore considerazione, hanno templi eretti in loro onore, offerte, sacrifici. Per gli altri, c’è molto meno: fiori, talvolta una collana di conchiglie.
Così alcuni dei protestano, gli altri si offendono, litigano. Si scatena l’ira degli dei maggiori, e arrivano prima i maremoti, poi la carestia, la pioggia di rane. E gli uomini, in tutto questo, che ruolo hanno? Uno dei miei libri preferiti di Dedieu.

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4

Noël au printemps
di Thierry Dedieu, Seuil Jeunesse

Civetta, pettirosso, topo, riccio e scoiattolo sono amici inseparabili, ma puntualmente ogni anno, con l’autunno, il riccio va in letargo e gli amici passano Natale senza di lui. Un anno decidono però, che se il riccio non può essere presente a Natale a dicembre, forse si potrà fare Natale a marzo.
Al suo risveglio dal letargo, il riccio trova gli alberi addobbati, sui rami ci sono ciliegie al posto delle palline, ma l’effetto è bello lo stesso. Lo scoiattolo si traveste da Babbo Natale. Manca solo la neve. Ma il topo ha pensato a qualcosa per rimediare…

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5

Le totem
di Thierry Dedieu e Gilles Baum, Seuil Jeunesse

Durante un temporale un fulmine incenerisce il totem al centro di un accampamento indiano.
Il capo tribù ordina allora che ne venga scolpito un altro, ma una volta terminato, non è soddisfatto.
Ne viene scolpito un secondo, più grande, poi un terzo, gigantesco, ma niente, il capo tribù non è per niente contento. Come fare?
Un divertente silent book.

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editorialista
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