Corpi che ostacolano il passaggio, fermate improvvise, volti familiari che sfuggono via tra la folla, membra stanche che portano sulle spalle l’intero peso di una vita, sguardi fugaci in cui perdersi per qualche istante, sorrisi rubati, passi rapidi che sfrecciano in mezzo alla gente senza curarsi di anima viva.
In pochi minuti di passeggiata in mezzo a una via possono incrociarsi centinaia di storie. Il più delle volte si sfiorano e basta. Talvolta si fanno silenziosamente compagnia per qualche tratto. In certi casi si scontrano.
Occhi, mani, piedi, capelli, vestiti, borse, voci, colori, posture, stati d’animo: vista dal di fuori sembra una danza, una caotica coreografia disegnata dal caso. Se si decide di “giocare” a scegliere una protagonista o un protagonista, però, seguendone il percorso attraverso la moltitudine, potrebbe iniziare ad apparire in controluce una trama, seppur minima, quasi ridotta all’osso, ma proprio per questo affascinante, perché non disvelata e, anzi, aperta a mille interpretazioni.
È questo il “gioco” che porta avanti la regista d’animazione neerlandese Lucette Braune nel suo corto d’animazione Through You, realizzato ormai otto anni fa e selezionato dai festival di mezzo mondo, riportato alla luce in questi giorni dalla sempre attentissima piattaforma Psyche, che lo descrive così: «Gli incontri casuali di strada precipitano in un caleidoscopio di emozioni. Una storia avvincente e toccante non ha sempre bisogno di essere costruita attraverso una trama sofisticata, un attento sviluppo del personaggio o dialoghi acuti. A volte può esserci sostanza nello stile». E lo stile sicuramente non manca a questo nel corto senza parole, fatto di semplici silhouette colorate di corpi che si attraversano, si mescolano e in alcuni casi rimangono avvinghiati gli uni agli altri, con brevi parentesi in cui la protagonista è da sola o esce dalla folla, il tutto accompagnato da una colonna sonora perfetta (a cura di Han Otten).


