Cinque libri di Beatrice Alemagna

Beatrice Alemagna ci regala da anni libri bellissimi, carichi di emozioni, di scoperte e soprattutto nuove domande. Uno stile sempre alla ricerca di nuove espressioni, ne fa una delle autrici e illustratrici più interessanti del nostro tempo.
Difficilissimo scegliere soltanto cinque titoli nella sua sterminata produzione.


Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

1

Omega et l’ourse
di Guillaume Guéraud e Beatrice Alemagna, Les Grandes Personnes

Uno dei rari testi in cui Beatrice Alemagna è soltanto illustratrice e forse uno dei suoi libri più strani.
Guillaune Guéraud racconta di un’orsa che si aggira nel bosco e nei paraggi di un’abitazione, facendo strage di pecore. L’unica a non esserne spaventata sembra Omega, che attende con ansia i momenti in cui riesce a intravvedere l’orsa dalla finestra. Una notte l’orsa si presenta nella sua cameretta e Omega la segue spontaneamente.
Un racconto delicato in cui è difficile distinguere il sogno dalla realtà.

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2

Mio amore
di Beatrice Alemagna, Topipittori

Il protagonista di questo libro è un animale strano, dal pelo di cane e il muso di maiale.
Non è un gatto e non un a scimmia e nemmeno un topo. Forse un leone? O un cane? Nemmeno. Ma allora che cos’è?
Un libro illustrato con stoffa, cuciture e bottoni, con un finale tenerissimo. Uno dei miei preferiti.

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3

A sbagliare le storie
di Gianni Rodari e Beatrice Alemagna, Emme Edizioni

C’era una volta un nonno che raccontava la favola di Cappuccetto rosso alla sua nipotina, ma non se la ricordava molto bene. Ecco così che Cappuccetto diventa, giallo, poi verde, poi ancora nero. Cappuccetto, di qualunque colore sia, porta alla nonna delle bucce di patata (ma non era una focaccia?). Nel bosco però incontra una giraffa, no, un cavallo, poi prende il tram numero 75 per andare in centro a comprare i pomodori pelati. Insomma, la favola esce completamente dai binari, ma forse è bella anche così!
Un libro molto bello, uscito per i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari.

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4

I cinque malfatti
di Beatrice Alemagna, Topipittori

Sono cinque e sono malfatti: uno è bucato, uno è piegato in due come une lettera, uno è molle e sempre stanco, uno è capovolto a testa in giù, e uno è semplicemente tutto sbagliato, dalla testa ai piedi. I personaggi di Beatrice Alemagna sono spesso brutti, storti e mal riusciti.
Ma ci piacciono per quello, perché ci somigliano un po’.
E poi anche se imperfetti, ognuno di loro ha dei pregi. Il primo per esempio, non si arrabbia mai, perché la rabbia gli passa attraverso i buchi. Il secondo conserva nelle sue pieghe un sacco di ricordi. Il terzo dorme spesso, il quarto sempre a testa in già vede le cose da un altro punto di vista, e l’ultimo è sempre contento quando gli riesce di far bene qualcosa.

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5

Un leone a Parigi
di Beatrice Alemagna, Donzelli

Un giovane leone arriva a Parigi senza bagagli, in cerca di lavoro. La grande città gli fa un po’ paura e teme che la gente, vedendolo, si metta a urlare.
Nessuno però sembra fare caso a lui, nessuno ne è spaventato. Il leone scopre piano piano una città accogliente, fatta di grandi boulevard, magnifici palazzi e arte nei musei.
Passeggia lungo la Senna, ammira il Sacre Coeur e la Tour Eiffel. Un libro molto bello, che racconta lo spaesamento davanti a una grande città tutta nuova e da scoprire.

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editorialista
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