Se un bel giorno qualcuno si mettesse lì a distribuire superpoteri al genere umano, mi infilerei anche io timidamente in fila con un’idea ben precisa in testa. Una volta arrivato il mio turno, non avrei dubbi, e chiederei immediatamente di riuscire a far sentire alle persone le stesse emozioni che mi colpiscono in certi momenti o luoghi. Certo, ci sarebbe la pecca del doversi sorbire anche le sensazioni più spiacevoli, ma sono certa che si possa resistere per le altre. Ad esempio, per quelle che provo, fin da piccina, ogni volta che l’altitudine della terra dove poggio i piedi passa dal livello del mare a più di mille metri, e il paesaggio non è più fatto di edifici in cemento ma piuttosto di roccia.
L’Alto Adige mi trasforma in una bambina che non vorrebbe mai smettere di camminare, un’adolescente che non ha voglia di discutere con nessuno e un’adulta che si sente un po’ più in pace. Ma essendoci appunto questo limite nel riuscire a farvi comprendere cosa accade nel mio mondo interiore, forse è meglio consigliarvi un oggetto che possa per lo meno farvi capire perché vale la pena esplorare quelle valli. Ci vorrebbe decisamente una guida, ecco. Come quella che hanno realizzato Isabella e Mike Rabensteiner e che si chiama Montamont.
Dal 2011 la coppia gestisce uno studio di design a Innsbruck, Bureau Rabensteiner. Isabella e Mike ovviamente amano moltissimo libri, viaggi, design, alberghi, e hanno anche un debole per il vino naturale. Quando i lavori che realizzavano hanno cominciato a concentrarsi sempre di più nel mondo dell’ospitalità, e dunque hanno permesso loro di conoscere realtà e personalità anche sull’arco alpino, soddisfatti dei risultati hanno pensato che fosse un peccato non condividere con altri appassionati del genere quei luoghi, invitandoli a conoscerli di persona. Da qui la creazione di Montamont A.T.C., dove l’acronimo sta per Alpine Travel Culture, e l’uscita della loro prima guida dedicata all’Alto Adige, disponibile in inglese e tedesco.
Prima di imbarcarsi nella creazione della guida, Isabella e Mike hanno fatto approfondite ricerche, ma il vero lavoro, come sempre, è avvenuto sul campo, incontrando e conoscendo dal vivo le persone che rendono speciali gli alberghi che hanno visitato, dal Brennero fino alla Val Pusteria. Un luogo li conduceva in un altro ed è stato difficile limitarsi a soli 45 posti, o a 4 pagine per hotel. Perché, inevitabilmente, ogni incontro è stato l’inizio di una storia d’amore con la storia, le tradizioni, il cibo, le Dolomiti e le persone che le vivono.
Per questo motivo ciascun albergo, corredato da bellissime immagini, viene descritto in base alle esperienze che Isabella e Mike vi hanno vissuto; non ci sono orari di apertura o numeri di telefono, ma una completa attenzione sull’atmosfera e lo spirito del luogo. Non si tratta, infatti, della solita guida per turisti, anche se oramai credo vi sia abbastanza chiaro, ma di un nuovo modo di raccontare la cultura del viaggio, uno spingere le persone a creare una connessione con i luoghi che consigliano loro di vivere, più che visitare.
Ma se questo, di viaggio, è finito, e ha prodotto un bellissimo risultato che si può acquistare sul loro sito e in alcuni luoghi sparsi per l’Europa, un altro inizierà con l’arrivo della primavera: questa volta Isabella e Mike viaggeranno verso il Vorarlberg e il Graubünden, e ci saranno nuove bellissime guide da sfogliare nel prossimo autunno.