Mi piacciono i libri che esplorano possibilità narrative che varcano i confini del libro stesso.
Ne ho una bella collezione ormai, dalla quale ho selezionato questi cinque.
Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

Ceci n’est pas un livre
di Jean Jullien, Phaidon
Sono un grande fan del lavoro di Jean Jullien e questo è, tra i suoi, uno dei miei preferiti.
È un cartonato, senza parole e senza storia, in cui l’autore si diverte a trasformare le pagine del libro in laptop, campo da tennis, frigorifero aperto, tastiera di un pianoforte, cassetta degli attrezzi e altre cose ancora.
Un esercizio di stile e di immaginazione che ci fa vivere l’oggetto libro in modo assolutamente alternativo.

Il libro nel libro nel libro
di Julien Baer e Simon Bailly, Il Castoro
Un bambino va al mare con i genitori. Dopo pranzo, i genitori sonnecchiano sulla spiaggia e lui si annoia, allora va a fare un giretto. Ma quando torna, non ci sono più. Sulla sabbia però trova un libro e lo apre. È la storia di un bambino che va in montagna con i genitori…
Una bellissima storia matrioska che ne contiene un’altra che ne contiene a sua volta un’altra.

Il nastro
di Adrien Parlange, Fatatrac
Certe volte i libri più originali vengono dalle idee più semplici, come in questo libro senza parole dove la fettuccia segnalibro diventa, pagina dopo pagina, il filo di un palloncino o la corda che regge un funambolo, il tè che esce dalla teiera o la coda di una stella cadente, la tela di ragno o il nastro di un traguardo.
Un bellissimo libro che reinterpreta il tema della linea in modo inedito.

Il libro senza figure
di B. J. Novak, Bompiani
Uno dei libri illustrati più originali di sempre, perché non contiene illustrazioni!
Ma come si fa a leggere un libro illustrato che ha solo pagine bianche? Un divertentissimo espediente (e una vera prova d’attore per il lettore) da leggere e rileggere con i propri bambini.

Il était trop de fois
di Muriel Zürcher e Ronan Badel, Thierry Magnier
C’era una volta il lupo cattivo. Ah no, non si può fare. I lupi fanno paura ai bambini. Non si potrebbe fare invece, un cagnetto dolce e gentile? Comincia così la favola più demenziale di sempre, in cui una voce fuori campo interviene continuamente nella storia per condurla su un piano più politically correct. Niente albero magico delle caramelle, le caramelle fanno male ai denti. Non sarebbe meglio se trovasse una rapa? E anziché mangiarsela da solo la dividesse con gli altri?
Da morire dal ridere.