Le carte da parati della nuova collezione Contemporary Wallpaper 2022 di Wall&Decò

Nata nel 2005 dall’idea del fotografo pubblicitario Christian Benini, che firmò anche le primissime collezioni del marchio, Wall&Decò è un’azienda che in pochi anni è passata dal disegnare a produrre carte da parati di alto livello, vendute in tutto il mondo, puntando sia sull’aspetto dei materiali e delle tecnologie — grazie a brevetti e soluzioni innovative — sia sulla collaborazione con designer, artiste e artisti provenienti da mondi e discipline differenti: dal design del prodotto alla grafica, passando per la moda, la pittura e l’illustrazione.

Per dare un’idea della varietà, estetica e concettuale: la nuova collezione di carte da parati da interni Contemporary Wallpaper presenta 72 differenti grafiche, opera di oltre 30 realtà: Paolo Badesco + Costantino Affuso, Serena Confalonieri, CTRLZAK, Draga & Aurel, Debonademeo, Anna Vermiglia De Carlo, Lorenzo de Grandis, Mae Engelgeer, Simone Fanciullacci, Eva Germani, María Gómez García, Antonella Guidi, Tommaso Guerra, Gupica, Klaus Kremmerz, Le Dictateur, Antonio Marras, Bertero Marzoli, Andrea Merendi, Federico Peri, Giovanni Pesce, Ines Porrino, Palomba Serafini, Shout, Tommaso Spinzi, Studio Salaris + Sans Nom Studio, Studiopepe, Talva Design, The Elusive Otter, Gio Tirotto, Elisa Vendramin, Francesca Zoboli, oltre allo stesso Benini.

Per presentare i nuovi pezzi, suddivisi in categorie — Deep Nature, Heritage e Red Heart —, l’azienda ha allestito un vero e proprio museo online, da visitare con calma: avvicinandosi a ogni opera, infatti, si può ascoltarne la descrizione data dalle autrici o dagli autori.

Di seguito alcune delle carte da parati insieme alle parole di chi le ha ideate.

Earl Grey, di Francesca Zoboli

«“Earl Grey” si ispira agli affreschi di Pompei e ad alcune decorazioni medievali che vedevano abbattere le pareti delle stanze per far entrare la natura, in entrambi i casi una natura serena, addomesticata dall’uomo, il Giardino dell’Eden dove fiori, frutta e gli animali, in particolare gli uccelli, si mescolano felicemente.
Per la mia composizione grafica ho concentrato la mia attenzione sugli uccelli, immaginando una rappresentazione astratta attraverso varie trame e colori, ma sempre all’insegna della leggerezza, inserita all’interno di una griglia, un elemento trompe l’oeil su cui la vegetazione si arrampica, risultando in una ordinata composizione».


Lost Island, di Lorenzo de Grandis

«Finalmente siamo sbarcati sull’isola. Oltre la spiaggia, siamo entrati in una fitta, oscura e lussureggiante foresta che ospitava una miriade di specie di uccelli, perse in quello che avrebbe potuto essere il paradiso…
Hai mai desiderato per un momento di fuggire da tutto e da tutti, per vivere su un’isola deserta?».


The Dip, di Shout

«Un’immagine che ricorda le vacanze estive — un uomo salta da un trampolino e attraversa una nuvola a forma di ciambella — da cui si tuffa pur rimanendo attaccato alla nuvola, come fosse un salvagente che lo accompagna dolcemente nell’acqua fresca di una piscina».


Organic, di Le Dictateur

«La struttura di base di questo lavoro deriva da una piccola opera a matita e pastello raffigurante una serie di forme organiche che si compenetrano e interagiscono. In un secondo momento le forme vengono reimmaginate attraverso la tecnica dell’intarsio del legno. Quest’ultimo passaggio riapre il dialogo tra forme organiche e materiali vivi, come il legno, generando un effetto ottico disorientante. Una tecnica classica come l’intarsio viene quindi utilizzata per presentare una visione contemporanea».


Chromatikos, di Francesca Zoboli

«La ricerca pittorico/cromatica si è concentrata sulla sovrapposizione di texture di diverse tonalità cromatiche nella gamma dei marroni, dei rossi, dei rosa. Le figure di base sono elementari, e includono cerchi e ovali.
L’opera è seriale, modulare e basata sulla ripetizione infinita di tutti gli elementi coinvolti.
Da qui il mio lavoro “Chromatikos”, in parte ispirato alle opere di James Lee Byars e al suo linguaggio simbolico elementare basato su forme primarie, è stato sviluppato per Wall&decò, immaginando una versione fuori scala di quelli che erano originariamente i disegni su fogli A4».


Tex-tales, di Paolo Badesco + Costantino Affuso

«L’uso delle trame materiche vuole rendere il muro un testimone del passare del tempo, dell’entropia, che sta crescendo verso un massimo di disordine con la massima stabilità, così come tendiamo al disordine materiale anche quando ci sforziamo di arrivare alla stabilità spirituale. Il patchwork dei tessuti, l’erosione dell’intonaco, gli strappi quasi violenti, sono tutti elementi utilizzati per elevare la materia e le sue proprietà tattili a elemento visivo e protagonista dello spazio, sinestesia di due sensi.
“Tutto è materia d’arte e l’arte è tutta la materia” — Andros»
.


View From the Seventh Floor, di Christian Benini

«La trama del cielo — materica e cerulea — è permeata, cancellata, rovinata da sagome di palme nei colori delle maioliche d’altri tempi che contrastano e si sovrappongono allo stesso tempo, in una stratificazione di materiali e texture differenti».


Abstraction, di Tommaso Spinzi

«Per i milanesi il Lago di Como ha sempre rappresentato una fuga dalla città. Un posto dove riconnettersi con la natura, riscoprirne i ritmi, lasciarsi affascinare dai suoi colori e abbandonarsi ai suoi suoni. Il lockdown del 2020, trascorso in una casa in riva al lago, mi ha ispirato a scomporre i paesaggi lacustri in una serie di dipinti dalle forme geometriche, ora rivissuti in una carta da parati colorata e giocosa, ispirata al razionalismo lariano, la cui matericità è data dai motivi naturali delle foglie».


Playwall, di Gio Tirotto

«Infine, se le guardi da vicino, le case e gli spazi in cui viviamo diventano molto lontani dagli stili e dalle immagini che ci siamo prefissati di realizzare. Sono costituite da “infinite combinazioni di pratiche e sentimenti”, perennemente mescolate proprio come in un gioco di carte».


Animal Codex, di Palomba Serafini

«Quando la creatività genera innovazione, questa entra nel mondo e appartiene a tutti. Si pensi al progetto intellettuale della scrittura, che estrae i suoni e li codifica in un alfabeto. Questi codici collegano la capacità di scrivere e quella di pensare; un pensiero diventa scrittura o la scrittura può dare origine a nuovi pensieri.
Volevamo creare il nostro alfabeto, “Animal Codex”, che mira a riunire il nostro lato più intellettuale e il lato legato al mondo delle nostre radici, la Natura.
Lettering e animali si mescolano in modo astratto e completamente libero. Abbiamo infatti giocato sul tema delle congiunzioni ironiche e dei legami estetici o ispiratori, per dare vita al nostro codice personale, che può essere interpretato da tutti affinché possa cambiare ogni volta».


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