We are meant to dilate at the sight
Of paper’s lightweight hand held printing
Real trees, pulped first, then sheeted
Typeset forever dry in place and scenting
Faintly of age in that corner, on that shelf
I cracked a spine once and it felt wrong
You open it every day, every day another page
And why but for that this is of what I’m fond
Pages of different stock, different textures
Rectangles and circles like the past come back
Glyphs all the way down one at a time
The opposite of shadows or the shadows cast
By words make images in your mind
Nato a Oakland, California, nel 1982, da ragazzino Ryland Walker Knight andava al cinema con suo padre. Il cinema era proprio in fondo alla strada, e nel viaggio per andare e tornare passava sempre davanti a una libreria, la Walden Pond Books, che è lì dal 1973, coi suoi scaffali pieni di volumi nuovi ma soprattutto di libri usati e rari — e un nome bellissimo, “lo stagno di Walden”.
Oggi Knight fa il regista e il critico cinematografico, e alla Walden Pond Books ha dedicato un cortometraggio che è nato come promo pubblicitario per reclamizzare il negozio online della libreria ma che si rivela, in realtà, un atto d’amore: per la lettura, per l’oggetto-libro, per le librerie “fisiche”, quelle con la polvere e gli odori di colla, carta e inchiostro.
Lo stesso testo che accompagna le immagini — il cosiddetto copy — è in realtà un piccolo poema.
Knight, che ha prodotto il corto con la sua casa di produzione Capsaicinco, dice: «spero che questo pezzo possa ispirare un viaggio in quella libreria. O in qualsiasi altra libreria che ami, vicino a te».
