I puzzle illustrati Made in Italy di Piece & Love

Fin da quando esiste, cioè dal ‘700, il puzzle ha avuto molta fortuna, tanto come passatempo quanto come metafora: è diventato il simbolo di un mistero da risolvere; dell’enigma dell’esistenza, che segue uno schema non immediatamente percepibile; e del ricostruire, con tanta pazienza, frammento dopo frammento, qualcosa che è andato in pezzi.
In questi ultimi anni, prima e durante la pandemia, la metafora del puzzle è calata nella vita di Tina Assanti in molteplici forme: l’aver perduto una persona importante e poi anche il lavoro — si occupava di organizzazione di eventi e di produzioni video — ha di fatto ridotto in frantumi il suo mondo. Per non cadere nel pozzo nero della depressione, ha rispolverato una grande passione giovanile, che è appunto quella per i puzzle, e li ha usati come terapia, in modo da tenere la mente impegnata e lontana dalle voragini dei pensieri negativi.
Tessera dopo tessera, scatola dopo scatola, oltre a quelli fisici hanno iniziato a incastrarsi anche i pezzi metaforici, e si è fatta largo un’idea: «ho cominciato a pensare che magari avrei potuto investire meglio i miei soldi e, invece di continuare ad acquistare puzzle, produrne qualcuno anch’io. Sono sempre stata affascinata dal mondo dell’illustrazione applicata al prodotto per cui da lì è cominciato tutto» racconta Assanti.

A inizio 2021, con l’aiuto delle sue sorelle Rossella e Paola, e il supporto di tutta la famiglia — ché i puzzle si fanno meglio in compagnia —, Assanti ha lanciato Piece & Love, un piccolo marchio indipendente che produce puzzle in collaborazione con giovani talenti dell’illustrazione.
Le indecifrabili alchimie del cosmo hanno anche fatto sì che fosse il momento giusto per lanciarsi in un’impresa del genere, dato che durante questi due anni all’insegna del Covid i puzzle sono diventati uno dei passatempo più gettonati, ed è praticamente sorta dal nulla la nicchia dei puzzle d’artista, come avrà notato chi segue le riviste online dedicate alla grafica e all’illustrazione.

Attualmente i prodotti di punta di Piece & Love sono quattro scatole da 540 pezzi, con opere disegnate da Fatomale, Roberta Cavaliere, Valerio Genovese e Nide Ilustra, ciascuna accompagnata da una playlist consigliata dall’artista.
Si tratta di puzzle prodotti in tiratura limitata da piccole imprese artigianali italiane con materiali certificati e sostenibili: carta e cartone sono certificati FSC mentre i bei sacchetti in cui sono contenute le tessere (che si prestano a essere riutilizzati come pochette) sono in cotone naturale al 100%, certificato OEKO-TEX® e stampato con vernice ad acqua.

«Le illustratrici e gli illustratori che decidono di partecipare al nostro progetto diventano parte dell’identità del nostro brand» dice Tina Assanti. «Diversi sono i momenti e gli spazi che gli dedichiamo sia sullo shop online che sui canali social utilizzati per promuovere i prodotti, perché Piece & Love è stato pensato anche per essere una piattaforma di visibilità per i designer, che attraverso di noi possono raccontarsi e raggiungere un pubblico nuovo e diverso».

Oltre ai puzzle — declinati pure come cartoline d’auguri (illustrate da Anna Micheloni e da Blend Lettering) — il marchio Piece & Love punta anche su prodotti per la casa che fanno da contorno alla meditativa attività dell’incastrare tessere: ci sono le barrette profumate da bruciare, in sei diverse essenze, realizzate in cera di soia 100% vegetale e con confezioni illustrate; e ci sono i Matches in a Bottle, fiammiferi colorati in bottiglia.
Per Natale, inoltre, Assanti ha pensato a delle box da regalare con puzzle, cartoline, panettoni, biscotti, torroncini e tisane.
E per ogni acquisto di puzzle, cartoline, barrette e fiammiferi, una piccola parte del ricavato andrà ad associazioni benefiche scelte direttamente dalle illustratrici o dagli illustratori dei prodotti.

«Oggi Piece & Love è il mio mondo, la mia ancora di salvezza, un luogo in cui ho ritrovato pace» confessa Tina Assanti, che attraverso quest’attività sta rimettendo insieme i pezzi e creandone di nuovi, anche grazie a tutte le persone coinvolte, in primis la famiglia: «le mie sorelle» dice, «oltre a essere state dal primo momento le mie fan numero uno, e ad avermi spronata e incoraggiata tantissimo, mi hanno sostenuta finanziariamente e mi aiutano tutti i giorni a promuovere il brand. Inoltre, non si tirano mai indietro quando le incastro nella preparazione dei pacchi per le spedizioni, nella revisione testi che scrivo o in altre faccende operative non proprio divertentissime. E lo stesso discorso vale per mio fratello che vive in Svizzera, per mio cognato, per il mio fidanzato e per quella santa donna di mia madre. Da quando ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura, la chat di famiglia è diventata il mio confessionale e tutti loro hanno dimostrato di avere una pazienza infinita, ma soprattutto di amarmi moltissimo».