A Livorno, all’altezza della Rotonda d’Ardenza, l’artista Gabriele Milani, un giorno di febbraio, nel pieno della pandemia, ha scritto su un vecchio cartello pubblicitario: «Mi manchi come un concerto». La foto che immortala la frase è diventata subito virale e ha invaso le home dei profili social di chiunque. Per un attimo ho pensato di cedere alla tentazione della ricondivisione anche io, ma nel frattempo ero finita incastrata nei ricordi. I miei erano lontanissimi per via di anni in compagnia della depressione, ma erano nitidi, fatti della terra dell’Ippodromo di Capannelle che rimaneva sulle scarpe per giorni. Adesso che potevo tornare a calpestarla senza troppe paure, ci si era messo di mezzo un virus piuttosto insistente e non mi rimaneva altro che rigirarmi tra le mani i biglietti di eventi passati o immaginare tutti quelli a cui sarei andata in futuro, o magari nel passato: chi non sarebbe voluto essere su quel tetto di Londra nel 1969 ad ascoltare i Beatles esibirsi per l’ultima volta?

(courtesy: This Is Not A Love Song)
Una macchina del tempo è decisamente difficile da costruire, ma si può immaginare, fare visita al passato in altri modi. Magari ricreando, come hanno fatto i ragazzi di This Is Not A Love Song (o TINALS, autoproduzione editoriale diventata meritatamente celebre con le sue cassette illustrate) con il progetto Wish You Were Here.
Prendete 32 concerti epocali, eventi come quello che citavo prima o i Pink Floyd a Venezia nel 1989, e immaginate che avvengano oggi. Non potendo riesumare chi non c’è più, ci potremmo far bastare senza problemi biglietti e manifesti per continuare a sognare di poter vivere quell’esperienza. A chi dare il compito di realizzarli? I ragazzi avevano che l’imbarazzo della scelta e hanno invitato a farlo 32 illustratori e illustratrici, fumettiste e fumettisti più o meno noti nel panorama italiano, da Alessandro Baronciani a Paolo Bacilieri, da Elisa Caroli a Eliana Albertini, da Testi Manifesti a Isabella Bersellini. Sono opera loro i bellissimi biglietti, dietro i quali c’è sempre una testimonianza di quel particolare concerto, e si aprono fino a diventare veri e propri manifesti. Per la location, invece, c’è da prendersi qualche minuto e scegliere un buon punto per appendere in casa il bottino.
Non c’è nessun botteghino verso il quale correre in questo caso, ma una pagina di crowdfunding su Produzioni dal Basso, dove non solo potrete entrare in crisi non sapendo quale concerto scegliere, ma aiutare 10 liveclub italiani, ai quali andrà una parte del ricavato e che vi offriranno un drink, incluso in ogni donazione. A loro volta alcune di queste realtà, tra cui compaiono il Locomotiv Club di Bologna e il Monk di Roma, hanno deciso di devolvere la cifra che riceveranno ad alcuni dei loro dipendenti, quelli senza i quali sarebbero solo quattro mura e nulla più. Anche Home Festival, music partner del progetto, è venuto a dare una mano: per ogni donazione superiore ai 50 euro, è inclusa una birra “sospesa” valida per l’edizione del festival del 2022.
A fine progetto, inoltre, uscirà una “vhs di carta”, MusicRemake – vhs 004 – Live will not tear us apart… again”, a cura di Chiara Lu, con 24 fotogrammi illustrati, liberamente ispirati ad alcuni, storici concerti.
Avete tempo fino al 30 giugno per tornare indietro nel passato, con la speranza che potremo tornare presto a dire «io c’ero».

(courtesy: This Is Not A Love Song)

(courtesy: This Is Not A Love Song)
«Il concerto fu sospeso per rissa, ma poi riprese. Ferretti, bestemmiando Dio, sottolineò che i CCCP non erano delle rockstar, invitandoci ad andare in America ché lì era pieno di rockstar.»
Nando (concerto dei CCCP a Firenze)

(courtesy: This Is Not A Love Song)
«Piazza Maggiore gremita. Tensione crescente. Politica. Musica. Contestazione. Punk. Duri e puri. Venduti. Sinistra. Borchie. Giubbotti di pelle. Sputi e lancio di bottiglie. Il batterista dei Clash che arriva in clamoroso ritardo. Tutto indimenticabile e formativo per il giovane me di quegli anni».
D. V (concerto dei Clash a Bologna)

(courtesy: This Is Not A Love Song)

(courtesy: This Is Not A Love Song)