Humans Kill: la prima opera digitale di Luca Ledda

I “grandi passi” della vita, per chi li osserva dall’esterno, appaiono sempre improvvisi — un giorno si è svegliatǝ e, bam!, ha deciso di cambiare tutto.
In realtà le cose sono spesso molto diverse, se viste “dal di dentro”. Ogni cambiamento cruciale è frutto di lenti sommovimenti tettonici messisi in moto da tempo. Un continuo accumularsi di tensioni interiori e stimoli dall’esterno che infine si manifestano in forma di terremoto.

È quello che è successo all’artista torinese Luca Ledda. La sua scossa tellurica è arrivata pochi giorni fa nella forma di una singola opera, assolutamente “leddiana” nel segno e nell’immaginario così come nella tematica, ma del tutto rivoluzionaria nella realizzazione. Humans Kill è infatti il primo lavoro interamente digitale di un illustratore e street artist che finora ha sempre e solo lavorato con matite, inchiostri e pennelli.
«Devi sapere che io sono molto “analogico”» mi ha raccontato Luca ridendo, «il mio ultimo computer è datato 2009».

Luca Ledda, “Humans Kill”, 2021
(courtesy: Luca Ledda)

Raggiunto al telefono dopo una mail in cui ho percepito la sua evidente eccitazione per la novità, mi ha raccontato la genesi: quei sommovimenti tettonici di cui parlavo prima, nel suo caso sono stati un insieme di curiosità e stimoli dall’esterno.
«Ero molto intrigato da quelle stampe digitali ad alta risoluzione chiamate giclée1, e incuriosito dal digitale in genere» mi ha spiegato. « Inoltre è da un pezzo che i miei amici mi invitavano a provare i software. “Non è che devi passare solo al digitale, ma perché non fai qualche esperimento?”».

Alla fine l’attività “magmatica” ha avuto la meglio: le placche si sono messe in movimento e poco tempo fa Luca ha fatto il suo grande passo, acquistando un iPad e installando Procreate.
«È fantastico» ha detto, «dopo cinque minuti sapevo già utilizzarlo. Mi si è aperto un mondo. Per gli accostamenti cromatici è utilissimo, così come in viaggio, quando non puoi portarti dietro i colori».

(courtesy: Luca Ledda)

Lo schizzo e la realizzazione

Per provarlo ha deciso di mettersi al lavoro su un’idea che aveva in testa già da un po’, abbozzata nell’agenda che lui usa solo e soltanto per gli appunti, e relativa al rapporto uomo-natura, spesso presente nelle sue opere: «Ho paragonato l’uomo alle sigarette. Il pacchetto diventa quindi un “contenitore di umani” che nuocciono gravemente alla salute del pianeta, tra agricoltura e allevamenti intensivi, industria della carne, caccia e traffico illegale di animali, sovrapesca, emissioni di CO2, deforestazione, distruzioni degli habitat selvaggi, inquinamento da plastiche, guerre…».
Di Humans Kill Luca ha deciso di produrre una serie in edizione limitata di stampe in alta qualità. Per ogni acquisto, 5 euro vanno all’associazione ambientalista Rainforest Alliance.

«Detto questo», assicura comunque Luca «non è che da oggi lavorerò solo in digitale. La pittura non la lascerò mai».

Luca Ledda, “Humans Kill”, 2021 – dettaglio
(courtesy: Luca Ledda)
Luca Ledda, “Humans Kill”, 2021 – dettaglio
(courtesy: Luca Ledda)
Luca Ledda, “Humans Kill”, 2021 – dettaglio
(courtesy: Luca Ledda)
co-fondatore e direttore
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