L’autoritratto nell’arte

Fosse uscito anche solo quindici anni fa, un libro del genere, probabilmente sarebbe stato “colonizzato” quasi integralmente da uomini. È un pensiero, questo, che mi ha attraversato fin dalle primissime pagine de L’autoritratto, volume uscito di recente nella collana Art Essentials di 24 Ore Cultura, nata per offrire a lettrici e lettori una prima prospettiva su quelle che sono le figure, i movimenti, i temi e i momenti fondamentali dell’arte mondiale.
Quando, dopo Michelangelo e Parmigianino, è apparsa la pittrice rinascimentale Sofonisba Anguissola, seguita da Caravaggio e poi da Artemisia Gentileschi, ho rapidamente sfogliato le pagine successive per verificare se l’idea che mi stava sfiorando fosse giusta. E così è stato.

Come ho scritto poc’anzi, senza dover tornare indietro di chissà quanti decenni, Anguissola sarebbe probabilmente stata tagliata fuori da un’antologia o un compendio sulla tematica dell’autoritratto nell’arte. Così come Clara Peeters, che infilava la propria immagine in scala minuscola su brocche e bicchieri nelle nature morte che rappresentava. O Judith Leyster, che per due secoli fu totalmente dimenticata e le sue opere vennero attribuite all’olandese Frans Hals.

Quello firmato dalla britannica Natalie Rudd — curatrice presso l’Arts Council Collection — non è tuttavia una “opera al femminile”, come ne sono uscite molte, per la gioia di alcunз e lo sconcerto di altrз, negli ultimi anni. È, invece, un gustosissimo viaggio lungo almeno sei secoli attraverso l’arte dell’autorappresentazione, declinata in tutte le possibili discipline (pittura, scultura, fotografia, installazione), tecniche, stili e motivazioni — dall’autocelebrazione alla conoscenza di sé, dall’esplorazione dell’identità di genere alla sublimazione del dolore, dal messaggio sociale all’esaltazione della sessualità. Un viaggio che è, appunto, equilibrato nell’includere autori e autrici molto differenti.

Non mancano i nomi più conosciuti anche dal grande pubblico: Rembrandt, Goya, Van Gogh, Munch, Schiele, Kahlo, Duchamp, Warhol, Freud, Abramović, ma fortunatamente Rudd ha scelto di percorrere una strada meno semplicistica, andando a toccare numerose figure del passato e del presente, senza però che la selezione risulti “forzata” (al contrario, forzata è stata piuttosto la “scientifica” eliminazione delle autrici donne dalla stragrande maggioranza dei libri di storia dell’arte, del design, della scienza, ecc. — molti, eccetera, purtroppo).

Diviso in capitoli tematici — Dal cameo al centro della scena, Fra vita e lavoro, Introspezione, Qualcosa di personale, Cambiare volto, Partenze — il volume passa in rassegna 60 artiste e artisti. Per ciascun nome ci sono opere, storia e curiosità. E a fondo libro un glossario con la spiegazione di tutti i termini tecnici.

Uscito originariamente per l’editore Thames & Hudson, L’autoritratto si può acquistare nelle migliori librerie e, online, su IBS e Amazon.