Il “Flower Power” di Olaf Hajek

Negli ultimi anni abbiamo visto un fiorire (termine in questo caso più che centrato) di libri illustrati — per l’infanzia ma non solo — dedicati a raccontare fiori e piante con piglio enciclopedico ma non troppo, puntando più su storie e curiosità che su caratteristiche botaniche e scientifiche.

Ciascuno di questi albi ha la propria particolarità, e quella di Flower Power sta sicuramente nelle sorprendenti illustrazioni di Olaf Hajek, piuttosto insolite per un segmento editoriale solitamente dominato da immagini piuttosto realistiche, o comunque chiaramente ispirate a quelle tipiche degli erbari e dei trattati naturalistici del XVIII e XIX secolo.

Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)

Maestro di un “realismo magico” che va a pescare tanto dall’arte africana quanto dal folklore sudamericano e dall’arte sacra indù, Hajek contamina la rappresentazione classica da tavola botanica con elementi che sembrano arrivare direttamente dalla dimensione del sogno (così anche i colori, che danno l’impressione di un filtro di “ultra-percezione” capace di magnificare le caratteristiche dei fiori) e non sono la pedissequa riproposizione illustrata di ciò di cui si parla nei testi. Questi ultimi, a cura della scrittrice tedesca Christine Paxmann, raccontano usi, caratteristiche e aneddoti relativi a 17 piante, dalla A di ananas alla Z di zenzero, passando per specie piuttosto comuni ma assolutamente affascinanti per forme e cromie: calendula, campanula, carciofo, cardo mariano, cicoria, echinacea, giglio della Madonna, iris, malva, papavero, passiflora, peonia, rosa canina, sorbo e tarassaco.

Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)

Pittore prestato all’illustrazione, nel suo studio di Berlino Hajek ha dipinto una a una le tavole che appaiono nel libro (pubblicato di recente da Rizzoli). Come scrive Paxmann in un testo che appare alla fine del libro, «i dipinti botanici realizzati da Olaf sono di piccole dimensioni. Lui li chiama miniature o “quadretti”, ma è sorprendente quanti dettagli riesca a includere in ognuno di essi! Le illustrazioni sono dipinte come se fossero realizzate su tavolette di legno, tecnica grazie alla quale paiono prendere vita, e acquisire “patina”, come dice Olaf».

Anche i fiori sono stati scelti da lui, innamorato com’è degli antichi “florilegi” che fin da bambino amava sfogliare per incantarsi davanti alle meravigliose forme e ai colori della natura.
Un incanto che è stato capace di trasmettere, intatto, in Flower Power.

Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
Olaf Hajek, Christine Paxmann, “Flower Power. La forza gentile delle piante”, Rizzoli, 2021
(foto: Frizzifrizzi)
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