Nella famosa storia Una viola al Polo Nord, pubblicata da Rodari in Favole al telefono, c’è una famiglia di orsi bianchi che s’imbatte nella viola che dà il titolo al racconto. È un fiorellino solitario, in mezzo ai ghiacci, che attira l’attenzione di tutti gli animali — tanto perplessi quanto meravigliati — ed emana un profumo intenso.
Tutti ammiravano il fiore sconosciuto, il suo stelo tremante, tutti aspiravano il suo profumo, ma ne restava sempre abbastanza per quelli che arrivavano per ultimi ad annusare, ne restava sempre come prima.
da Una viola al Polo Nord, di Gianni Rodari
— Per mandare tanto profumo, — disse una foca, — deve avere una riserva sotto il ghiaccio.
A ricordarmi la favola della violetta è stato il video BUCOLIC, della filmmaker francese Émilie Grange.
I fiori avvolti dalle nuvole di colore sembrano in qualche modo la materializzazione dei profumi, la manifestazione di quello che dal fiore emana — l’invisibile (per noi) messaggio che le piante inviano alle altre forme di vita, la meravigliosa varietà della natura, la magia, il ciclo della vita…
Realizzato immergendo in acqua fiori recisi e poi giocando con gli inchiostri acrilici, BUCOLIC è frutto di una sorta di urgente “bisogno di allegria” da parte della regista. «In questo periodo molto speciale del Covid-19, volevo solo fare un video che fosse bello, che portasse gioia. Cosa c’è di meglio della semplicità e della bellezza dei fiori mescolata alla vivacità dei colori?», mi ha raccontato Grange, che ha scelto di sottolineare il carattere giocoso dell’opera utilizzando come base musicale la celeberrima Bibbidi-Bobbidi-Boo di Perry Como, tratta dal lungometraggio Disney Cenerentola.
Giornalista e videomaker freelance di base a Lione, Grange ha filmato i fiori ad altissima definizione, usando una Red 8K Helium. Il video è stato prodotto dal collega filmmaker Thomas Blanchard, anche lui mago dei colori già apparso in precedenza qui su Frizzifrizzi.
