POST: la nuova call di CHEAP Festival

Post è quello che viene dopo. Ciò che appare con l’entrata in crisi — reale, auspicata, anche solo immaginata — di una situazione, un concetto, un sistema che hanno (avuto) la potenza di deflagrare e lasciare il segno, idealmente o letteralmente, sulla società; la cui eco continua a risuonare; le quali scorie, nel bene o nel male, sarà maledettamente difficile seppellire.
Post-capitalismo, post-modernismo, post-apocalisse, post-umano, post-nucleare, post-porno — sono idee che si portano dietro, incatenato da un trattino, il loro stesso referente. C’è stato un superamento, ma non così radicale da sgretolare il legame che le tiene attaccate al passato e partorire un nuovo nome. Se e quando succederà, anch’esso porterà già in sé i semi del proprio stesso post-.

Quando si costruisce un post-qualcosa, in quel qualcosa ci si sta ancora inzaccherando i piedi, e gli strumenti e la materia prima che si hanno a disposizione sono quelli che il qualcosa ha lasciato. Nello specchietto retrovisore, il passato è ancora lì, ben visibile, mentre il futuro tarda a mostrarsi oltre l’orizzonte: tocca costruirlo con quel che si ha. Tocca, soprattutto, immaginarlo: uno spiraglio di luce e di aria in un panorama di macerie.

Bologna, via Laura Bassi – via Mezzofanti (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)

Nel pieno della pandemia e con un cadavere già imputridito (il capitalismo) a dettare le regole (o meglio, i dogmi), che succederà domani? Come sarà il post-?
«Nell’eccezionalità del tempo della pandemia, ci siamo chiestə tuttə che cosa ci ha tolto e cosa cambierà o quali opportunità sottende questa peste: l’incertezza e l’inquietudine sono state le motrici che ci hanno spintə verso futuri fantastici, situati in inediti scenari postpandemici», scrivono le fondatrici di CHEAP, luminoso progetto bolognese di arte pubblica che ha appena lanciato la nuova call per opere di poster-art che saranno affisse negli spazi pubblici.

Bologna, via Mascarella (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)

«Considerando un prima, partendo da un punto che riconosci come ora, definisci un dopo. E decidi i termini di questa consequenzialità. Ti chiediamo che cosa ci aspetta oltre il capitalismo, in seguito alla prossima crisi climatica, cosa succede dopo aver compiuto 30 anni, dopo averne compiuti 90, dopo il crollo del patriarcato, dopo la malattia, dopo l’impero, dopo il punk, dopodomani. Vogliamo sapere come immagini la fine della democrazia e quale utopia la potrà seguire, come si rappresenta una comunità che ha superato la violenza di genere e del genere, qual è il panorama postumano, la temperatura postcoitale, il tratto di una nuova posterità. Ti interroghiamo su quali siano i prossimi simboli della liberazione, come rappresenteresti una società che è andata oltre il razzismo, quali sono le estetiche in cui ci riconosceremo, quali le prospettive post traumatiche, qual è la nuova epoca storica che desideri parta dopo quella che stiamo lasciando», si legge sul sito di CHEAP, che ha annunciato la chiamata con una campagna di affissioni a tema “sgretolamento”.

All’iniziativa possono partecipare sia lз singolз che i collettivi.
Il regolamento è disponibile qui.
La deadline è fissata al 1º giugno 2021.

Bologna, via San Giuseppe (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, backstage (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, backstage (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, backstage (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via Laura Bassi – via Mezzofanti (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via Laura Bassi – via Mezzofanti (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, backstage (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via D’Azeglio (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via D’Azeglio (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via dell’Indipendenza (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via San Giuseppe (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, via San Vitale (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, backstage (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Bologna, backstage (foto: Margherita Caprilli | courtesy: Cheap)
Un gran peccato aver coperto il “rigraziamento” a Farinetti ma per fortuna la fotografa ha fatto in tempo a immortalarlo
Un messaggio

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