Da quasi quindici anni nel mondo della pubblicità, settore in cui lavora ancora oggi come art director, il progettista romano Matteo Alagna si diletta anche di illustrazione e da tempo utilizza la carta per comporre, taglio dopo taglio, strato dopo strato, una serie di opere dal nome Cultraits — portmanteau tra cult movie e portraits —, dedicata ai suoi registi preferiti.
Andando a scegliere con cura le palette cromatiche giuste, che poi va pazientemente a ritagliare e intagliare, è dal 2016 che Alagna porta avanti il progetto.
Finora sono tre i cineasti ai quali ha dedicato (nei ritagli di tempo: mi scuso ma non potevo esimermi dal gioco di parole servito su un piatto d’argento) le sue locandine alternative, quattro ciascuno: Wes Anderson, Hayao Miyazaki e John Carpenter.
«In ogni artwork uso una palette di carte dedicate. Al centro si staglia la silhouette del protagonista che racchiude una composizione di dettagli e scene del film stesso», spiega l’illustratore, che non inserisce soltanto i personaggi e i momenti più riconoscibili ma anche quei piccoli particolari che strizzano l’occhio agli appassionati dei lungometraggi dei tre registi.
Ciascun poster, com’è facile immaginare, richiede moltissime ore di lavoro, non solo per la fase che necessita forbici e cutter ma anche per organizzare la composizione, che prima viene studiata attraverso schizzi e bozzetti.
Uno degli aspetti cruciali — rivela Alagna — è il bilanciamento dei colori: «è necessario mantenere la leggibilità del più piccolo particolare», dice. Per farlo, il progettista gioca coi contrasti cromatici e con le ombre e la profondità, costruendo le scene su quattro diversi livelli.
In attesa di scoprire quale sarà il prossimo (o la prossima) regista, ecco di seguito le dodici opere finite finora realizzate, insieme a dettagli e qualche “dietro le quinte”.