Dopo una virgola, in una frase, può succedere di tutto. E se la frase comincia con un “Qui”, ciò che viene dopo è uno spazio bianco da riempire con qualunque cosa suggerisca la fantasia.
Eleonora e Valentina Zanrosso, due sorelle di Schio, in provincia di Vicenza, la loro storia hanno cominciato a scriverla tre anni fa, in una sera d’estate — «avete presente una di quelle sere da cui non ci si aspetta granché?», spiegano loro — e la storia cominciava proprio con un “Qui,”.
Dopo aver scelto il posto, un bellissimo spazio nella cittadina in cui sono nate, Eleonora e Valentina hanno cominciato a occuparsi del resto, cioè dar vita al loro sogno, quello di aprire una libreria indipendente.
La libreria si chiama esattamente così: Quivirgola (o Qui, che dir si voglia). Oltre a vendere libri — e a consigliarne di bellissimi, come abbiamo avuto modo di scoprire durante il lungo #booktober, al quale le sorelle Zanrosso hanno partecipato — è anche un piccolo studio di comunicazione e una fucina di idee. Un luogo in cui nascono cose: collaborazioni, o meglio “congiunzioni”, come le chiamano Eleonora e Valentina.
A tracciare una di queste congiunzioni è una linea, anzi lalinea, una mini-collezione di quaderni nata l’anno scorso e ideata insieme alla Tipografia Unione, storica realtà vicentina nata nel 1960 e oggi capace di mettere insieme le nuove tecnologie di stampa alle tecniche tradizionali.
Pensata per recuperare carte pregiate (certificate FSC) attraverso la produzione di quaderni di alta qualità, a tiratura limitata, lalinea ha esordito a fine 2019 con una piccola collezione ispirata alla scuola.
Quest’anno il progetto ha fatto un ulteriore passo in avanti, coinvolgendo tre giovani illustratrici — Angelica Bordon, Elena Micheli e Serena Mabilia — che hanno disegnato le copertine di tre taccuini tascabili in formato A6.
Prodotti con carta freelife vellum white, ottenuta con 100% di fibre di riciclo, i taccuini sono rilegati a mano, con rilegatura a filo giapponese e si acquistano online, oltre ovviamente che da Quivirgola.
Si tratta — vale la pena sottolinearlo — di un’iniziativa tutta al femminile: due libraie/designer, tre artiste e due tipografe (Fiorella Bertoldo e sua figlia Giulia Manea).



