Monokerostina, il nuovo (farma)fumetto di Alessandro Baronciani

Sono le 16 e qualcosa dell’8 luglio dell’anno corrente. A Roma ci si scioglie dal caldo qualsiasi posizione si assuma. L’unica via di fuga è l’ombra o un interno con aria condizionata. Opto per la seconda, devo fare una telefonata e di là ci sono altri pezzi della famiglia che lavorano in smart working, quelli non ancora in pensione per lo meno. Il telefono dall’altra parte squilla, risponde, gli dico che sono Giulia, che sono quella che negli ultimi giorni lo ha inseguito per farci una chiacchierata al telefono non proprio disinteressata, lui non ha bisogno di presentazioni: «piacere di conoscerti, Alessandro Baronciani

Qualche settimana fa ho scoperto che Alessandro si prepara a lanciare un altro dei suoi progetti autoprodotti, dico un altro perché qualche anno fa c’aveva già provato con grande successo con “Come Svanire Completamente” e dico anche autoprodotto perché se ne volete una copia l’unico modo è partecipare al crowdfunding. Non ne stamperà né una di più né una di meno, se lo volete vedere nelle vesti di editore di se stesso, questa è la vostra occasione. A proposito, l’occasione ha un nome e si chiama Monokerostina. È per questo che mi sono fatta coraggio, ho deciso di combattere la mia ansia sociale e ora sono al telefono con lui. 

Se la prima cosa che vi colpisce è il titolo, vi capisco bene, ma non provate a googlare la parola, è una causa persa. L’ha inventata Alessandro, un po’ come quell’art director che girava nei corridoi dello studio pubblicitario dove lavorava, alla ricerca di un nome per un nuovo farmaco: monokeros è greco, significa unicorno e si rifa alle leggende che nell’antichità si raccontavano su questo animale che nessuno ha mai visto, mentre la componente finale -tina è più vicina a noi, è la stessa di aspirina, tachipirina, insomma fa pensare a qualcosa che ti cura, e quella che arriverà tra le vostre mani è più o meno la scatola di un medicinale.

Non è la polvere di corno di unicorno che ci si aspetta, quella che secondo le leggende metropolitane è in grado di curare ogni male, ma carta e inchiostro che raccontano una storia che saremo noi a dover ricostruire. Come? Esattamente come vi verrebbe da prendere una pillola da un blister, a voi la scelta. 

(courtesy: Alessandro Baronciani)
L’autrice, Giulia Ficicchia, ritratta da Alessandro Baronciani in esclusiva per Frizzifrizzi
(courtesy: Alessandro Baronciani)

A proposito ma di cosa parla? Alessandro non può svelarmi molto, mi dice però che può dirmi come inizia, ovvero con una ragazza che vuole far sparire il suo unicorno perché ha ucciso una persona, solo lo psichiatra da cui si reca può aiutarla e allora entra in campo la Monokerostina. Poi troverete gli effetti collaterali che diventano effetti speciali, una foresta, una tempesta che ha portato via tutti gli alberi e mondi fantastici, ma più di così dalla sottoscritta non otterrete nulla. Piuttosto posso raccontarvi delle tantissime cose che ho imparato in un’ora e passa di conversazione, ma quella è una storia per un’altra volta.

Non per mettervi fretta, ma se avete voglia di scoprirne di più c’è da sbrigarsi, le ore che mancano alla fine della raccolta fondi scorrono inesorabilmente.

(courtesy: Alessandro Baronciani)
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