Ci ho pensato spesso, come credo tutti coloro che, almeno una volta, si sono ritrovati in una iper-affollata piazza Maggiore, qui a Bologna, a tentare di vedere, coi posti a sedere presto esauriti, uno dei capolavori proiettati sullo schermo gigante durante la rassegne Il cinema ritrovato / Sotto le stelle del cinema: «che meraviglia sarebbe poterselo guardare in solitudine, in questa stessa piazza, o al massimo in due o tre».
Sogni a occhi aperti, ovviamente. Poi è arrivata la pandemia, che ha prodotto scene da fine del mondo che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di poter vedere davvero: dei veri e propri memi ready-made, dal papa in una piazza San Pietro deserta a Mattarella in solitaria sul Vittoriano.
A un tratto pure il cinema in piazza per un solo spettatore è diventato un concetto un pizzico più plausibile, subito afferrato e tradotto in un’illustrazione dal forte potere simbolico da Nicola Magri, illustratore e designer che vive da tre anni a Bologna.
Nato e cresciuto a Brescia, Magri ha alle spalle una formazione come grafico e interior designer, che l’ha portato a lavorare per diversi anni a Londra in uno studio di architettura.
Confinato in un mini-appartamento bolognese, durante il lockdown Magri ha disegnato molto (i suoi lavori si possono ammirare anche su Behance) e parte delle illustrazioni realizzate sono relative ai grossi cambiamenti che l’emergenza-sanitaria ha introdotto nelle vite di tutti noi, dai rapporti sociali alla didattica a distanza, dal bisogno di uscire dalle mura di casa all’andare a fare spesa.



