Le incredibili uova della collezione Haller

Ci sono molte cose che la maggior parte di noi non sa sulle uova. Abituati a vederne solo di poche specie, e principalmente per uso alimentare — le galline, le quaglie, al limite quelle di struzzo — si rimane innanzitutto sbalorditi di fronte all’enorme varietà non solo a livello cromatico (per quello basta andare in un qualsiasi supermercato) ma anche per ciò che concerne forme e “livrea”. Tanto che, la prima volta che ho preso in mano il libro del quale sto andando a parlare, ho pensato, dalla copertina, che si trattasse di un catalogo di opere di Fabergé, il creatore delle omonime uova-gioiello.

Quelle contenute in Uova, pubblicato dalla casa editrice 5 Continents Editions, sono invece uova-uova — macrogameti, cellule giganti, raccolte nel corso di molti decenni nella collezione Haller, conservata presso il Museo di Storia Naturale di Ginevra, in Svizzera, e immortalata dal fotografo naturalista Paul Starosta.

Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)

Come racconta il biologo Laurent Vallotton nel testo introduttivo del volume, il libro e l’intera raccolta al quale è dedicato non sarebbero esistiti se non si fosse verificato, ormai un secolo fa, un preciso quanto traumatico evento.

Era il 1920 o giù di lì quando il piccolo Werner Haller, figlio di un agricoltore svizzero e appassionato di storia naturale, aveva cominciato a mettere da parte uova. Non avendo idea che per conservarle andassero prima svuotate, le aveva semplicemente nascoste sotto al letto. Quando iniziarono ad andare a male, la sua stanza si riempì di una puzza inimmaginabile e il padre, scoperta l’infernale collezione, distrusse tutto a badilate. Pare che il piccolo Werner quello stesso giorno giurò, probabilmente in lacrime, di mettere assieme la più grande e bella raccolta di uova del mondo.

Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)

Più o meno ci riuscì, arrivando nel corso della propria vita a conservare, stavolta nel modo giusto, qualcosa come 29.235 uova, provenienti da più di 1000 specie diverse, che ora sono a Ginevra insieme a quelle di altre due collezioni analoghe.
Starosta ha fotografato gli esemplari più interessanti. Presentati nel libro su sfondo nero, sono straordinari, una vera immersione nelle meraviglie della natura.
Per non intaccare l’impatto del singolo uovo — il contenitore di vita che sbuca dalle tenebre — non ci sono didascalie ma, alla fine del libro, c’è un’apposita sezione che, per ciascun esemplare, elenca il nome della specie, le misure e le caratteristiche.

A Vallotton è invece affidata la spiegazione dei “misteri” delle uova, ad esempio perché alcuni sono quasi sferici e altri molto allungati (generalmente gli uccelli più potenti nel volo fanno uova più irregolari) e a che servono le macchie (a mimetizzare, contro i predatori, ma anche a far passare più o meno raggi UV). C’è anche la risposta a uno dei grandi interrogativi della vita, che non è quello su chi è nato prima, se l’uovo o la gallina, quanto piuttosto: l’uovo esce dalla parte più a punta o da quella arrotondata?

Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
Pail Starosta, “Uova”, 5 Continents Editions, 2018 (foto: Frizzifrizzi)
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