Prima dell’estate parlai di un bel progetto: una residenza artistica organizzata da Arci Basilicata (finanziata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, in collaborazione con Arci Nazionale e BJCEM – Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo) e rivolta agli illustratori sotto i 35 anni.
L’idea: ospitare per tre settimane tre artisti — nell’ambito del programma di residenze di Matera 2019 — e coinvolgerli in camminate, ricerche e scoperte tra Matera, Mottola e Montescaglioso, allo scopo di realizzare un atlante del paesaggio rupestre, in un territorio che non ha eguali, nel mondo, per quantità, fascino e magia degli insediamenti rupestri, tra chiese, altari, cappelle, abitazioni, depositi e cantine scavate nella roccia e realizzate nelle grotte, piene di decorazioni e immagini sacre e profane, realizzate nei secoli da pellegrini, contadini, eremiti e pastori.
A rispondere alla call sono stati in molti, e alla fine ad essere scelti sono stati l’illustratrice Stefania D’Amato, l’artista multidisciplinare Luogo Comune e l’illustratore e fumettista Antonio Cammareri, che tra settembre e ottobre hanno macinato chilometri, scritto appunti, rimuginato e disegnato.
«Abbiamo potuto osservare il conflitto che nasce tra la custodia del luogo e il turismo culturale; ossia, il problema di proteggere e rendere accessibile allo stesso tempo questa meraviglia senza comprometterla»
Antonio Cammareri, Stefania D’Amato, Luogo Comune
Il loro lavoro si è poi concretizzato in una mostra conclusiva, allestita l’11 ottobre scorso proprio sul posto, presso la fondazione Monacelle di Matera, per poi spostarsi, a novembre, in quel di Viterbo, ed andare ad arricchire il già affollato e splendido programma culturale della nuova edizione di Librimmaginari — festival del disegno e delle arti visive organizzato da Arci Viterbo e curato da Marcella Brancaforte e Marco Trulli — che quest’anno ha un tema che si sposa perfettamente con quello del paesaggio rupestre, e cioè Luoghi remoti.
Ospitata presso il circolo/galleria d’arte Biancovolta, l’esposizione presenta la sintesi che D’Amato, Luogo Comune e Cammareri hanno dato del loro viaggio, ciascuno col proprio stile, tra simboli nuovi e antichi, significati che si stratificano e attraversano il tempo e lo spazio.
La mostra rimarrà aperta fino al 19 gennaio 2020.
Nel frattempo è in lavorazione anche un libro dedicato al progetto.
«Vi proponiamo in questa mostra il processo creativo ancora in divenire: è il nostro punto di partenza, il nostro occhio ammiratore; è la relazione che abbiamo stabilito con chi vive questi luoghi nella propria quotidianità: chi lo studia, chi lo rappresenta, chi lo attraversa per abitudine, chi vi torna»
Antonio Cammareri, Stefania D’Amato, Luogo Comune