Da Omero a Musil: i classici aggiornati all’era social

Qualche anno fa, mentre Twitter guadagnava terreno nel mondo dei social media, si è cominciato a parlare di twitteratura: un fenomeno che si è sviluppato in modalità anche molto differenti tra loro ma che, nella sostanza, dimostrava come nonostante il limite di battute si potesse fare letteratura, sia sviluppando una storia originale (l’esempio più celebre è probabilmente Scatola nera di Jennifer Egan) sia riscrivendo quelle ormai classiche o comunque entrate nell’immaginario collettivo, adattandole alla piattaforma nel linguaggio e, soprattutto, nella lunghezza, togliendo e togliendo e togliendo ancora, fino ad arrivare all’osso, a una trama di un solo filo (su Twitter e, prima ancora, su forum, newsgroup e blog il thread, filo, è appunto lo svilupparsi di una discussione).

Ecco così mattoni di centinaia di pagine condensati in qualche manciata di battute, cosa che ha fatto storcere il naso a molti, e non sempre a torto.

Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)

Ad un sguardo superficiale verrebbe da inserire Social Classici — libro pubblicato a fine estate da Edizioni Clichy, con Fabio Veneri ai testi e Victor Cavazzoni alle illustrazioni — in questa categoria. Dopotutto ci sono 50 capolavori della letteratura di tutti i tempi ridotti addirittura a 140 caratteri, ma non si tratta solo di questo (che comunque non è poco: mica facile trasformare l’Iliade in «I 50 giorni più intensi della guerra di Troia. Ettore vince Patroclo, Achille vince Ettore. L’Olimpo, dietro il sipario, se la spassa assai», oppure Alla ricerca del tempo perduto in «Un uomo intinge una madeleine nel tè. Questo lo porta a rievocare i ricordi di tutta una vita. Alla fine, decide di scriverci un libro»).

Quella di Veneri, in realtà, è un’operazione diversa.
Ogni opera — dalla suddetta Iliade fino a L’uomo senza qualità di Musil, passando per Virgilio, Dante, Petrarca, Boccaccio, Shakespeare, Cervantes, Swift, Goethe, Shelley, Manzoni, Leopardi, Dickens… — viene mostrata da cinque prospettive: quella di Twitter, con la trama a 140 caratteri; quella della community, con dei frammenti di dialogo simili a quelli che potremmo leggere su un forum; quella dei follower, con un commento critico; quella geografica, con la geolocalizzazione dei luoghi; quella dell’hacker, che sostanzialmente assume qui il ruolo di quello che non può proprio fare a meno di lasciare il suo appunto sarcastico.

Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)

Alle intelligenti illustrazioni di Cavazzoni — che gioca a sintetizzare senza mai banalizzare, lavorando su una rappresentazione concettuale nella quale ogni elemento, spazi negativi compresi, racconta qualcosa — è invece affidato il compito di portare il pensiero del lettore oltre la pagina, emancipandolo dalle rappresentazioni iconografiche che siamo abituati a vedere, legate quasi indissolubilmente ai classici raccolti nel libro.

Il risultato è che Social Classici funziona soprattutto come specchio della comunicazione digitale contemporanea. Serve a farci capire come parliamo (e sparliamo) sui social, su quali elementi focalizziamo l’attenzione. E i classici — proprio in quanto patrimonio comune, conosciuti anche da chi non li ha mai davvero letti — qui servono da cartina al tornasole, che è poi anche il motivo per cui sono diventati classici, cioè per la capacità di parlare a tutti, anche a distanza di secoli, e di farci capire se, come e quanto siamo cambiati.

Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
Fabio Veneri, Victor Cavazzoni, “Social Classici”, Edizioni Clichy, agosto 2019 (foto: Frizzifrizzi)
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