Infinite file di container e vagoni, facciate brulicanti di condizionatori, colonie di silos, dispiegamenti di piloni, schiere di turbine eoliche, torri di pallet e imballaggi: l’illustratore britannico Paul Hallows prende alcuni degli elementi tipici della società industriale e li ripete in composizioni che vanno a formare ipnotici pattern.
L’effetto è straniante: le immagini, dettagliatissime, sono al contempo tranquillizzanti — grazie alla ripetitività dello schema — e inquietanti, per via della “presenza eccessiva” degli elementi, che nel suo The Weird and the Eerie Mark Fisher descrive come caratteristica del “weird”.
Tutti conosciamo e riconosciamo condizionatori, silos e imballaggi, ma vedere scenari deumanizzati e a tal punto gremiti di componenti identici mette addosso un certo disagio, un sottile senso di oppressione che cresce quanto più ci si avvicina alle opere, che non sono semplici esercizi di stile dall’ottimo effetto decorativo bensì lavori nei quali il sottotesto politico è evidente — e lo è ancora di più in una illustrazione in particolare, visibile sul sito, quella che ritrae i mezzi di polizia usati contro i manifestanti.
Attualmente in mostra (fino al 22 settembre) presso la galleria the modernist di Manchester, la serie Infrastructure Patterns di Paul Hallows si può anche acquistare in grandi poster formato A1.