«Siamo stati portati a credere che la segregazione razziale, in ambito abitativo, fosse di fatto una segregazione casuale, o risultato di pregiudizi dei singoli. Sì, i pregiudizi dei singoli hanno chiaramente contribuito alla segregazione ma da soli non avrebbero potuto segregare l’intero paese se quello non fosse stato anche lo scopo del governo federale».
In pratica, racconta lo storico americano Richard Rothstein, i ghetti, i quartieri unicamente afro-americani e quelli, invece, di sole facce bianche, non sono spuntati dal nulla perché così è la vita. Secondo Rothstein quello messo in pratica dalle istituzioni, dai livelli più alti fino alle piccole cittadine, è stato un consapevole piano di segregazione, appositamente e abilmente progettato.
Su questo Rothstein ha scritto un saggio, The Color of Law: A Forgotten History of How our Government Segregated America, che negli Stati Uniti, dov’è uscito nel 2017, ha avuto molto successo.
Dal libro è stato sviluppato anche un cortometraggio d’animazione, Segregated by design, realizzato dal regista, designer e animatore Mark Lopez, che mostra e spiega i concetti base dell’opera di Rothstein, a sua volta coinvolto nel progetto come sceneggiatore e voce narrante.




