Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic

Ricostruire la morte e la violenza: un documentario sui “Dieorama” di Abigail Goldman

«C’è una sottile e vibrante tensione nella rabbia che sta sotto la superficie. Alla gente piace sfiorare la propria mortalità, e penso che l’unica cosa che renda significativo l’essere vivi è che alla fine saremo tutti morti. Credo che Dieorama sia un modo per catturare e possedere e contenere e affrontare questa realtà», spiega Abigail Goldman mentre le immagini indugiano sulle sue piccole, precise, disturbanti e sanguinolente creazioni, piene di cadaveri, di armi, di altrimenti tranquille scene casalinghe e suburbane trasformate in scene del crimine.

Goldman è una tranquilla madre di famiglia che lavora come investigatrice per gli avvocati della pubblica difesa (i classici “avvocati d’ufficio” dei film e delle serie tv americane) a Bellingham, una cittadina dello stato di Washington, dove è arrivata dopo aver fatto lo stesso mestiere a Las Vegas e, prima ancora, aver fatto la reporter per un quotidiano.

Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic

La morte è una costante, nella vita di Abigail Goldman. È in occasione di un duplice omicidio — del quale stava scrivendo come giornalista — che ha conosciuto suo marito. E le visite agli obitori, per lei, sono come un giro in banca per chi si occupa della contabilità di un’azienda.
Di giorno studia i cadaveri delle celle frigorifere e la sera, poi, si mette a costruire dettagliatissimi diorami nei quali, di nuovo, la morte è l’assoluta protagonista. Li chiama, difatti, Dieorama.

A differenza di Frances Glessner Lee che, decenni fa, ricostruiva modellini delle vere scene del crimine, Goldman i suoi omicidi li inventa, creando opere d’arte vendute nelle gallerie ed esposte nei musei.

Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic

Dall’essere appena un hobby («mai avrei immaginato che avrebbero potuto uscire dal mio salotto», dice lei), i Dieorama sono diventati celebri in tutto il mondo grazie al marito di Abigail, che un giorno, nel 2012, ha deciso di postare in rete le opere di sua moglie, scatenando paginate e paginate di commenti e montagne di condivisioni.

Di recente la rivista online Topic ha intervistato l’artista/investigatrice, dedicandole anche un bel mini-documentario che racconta la sua vita e mostra come lavora a suoi truculenti diorami.

Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
Un fotogramma del documentario “Dieorama”, realizzato dalla rivista Topic
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