21 esperimenti pericolosi da fare dopo cena

Nel 2011 uscì per i tipi di Corraini un libro illustrato intitolato Sessanta cose impossibili prima di pranzo. Opera dell’artista britannica Harriet Russell, è una sorta di guida all’assurdo, di manuale del bizzarro, rivolto a ragazzini curiosi e adulti desiderosi di coltivare il cosiddetto “pensiero laterale”, tra righelli che non funzionano, gelati fiammeggianti, pezzi di spago capaci di misurare un po’ di tutto, idee per fermare il tempo e metodi per far passare il proverbiale cammello dalla cruna di un ago (spoiler: e se il cammello fosse fatto con un filo?).

Perché “prima di pranzo”? Perché quello che precede il pasto è un segmento temporale evanescente, che assomiglia a una parentesi tra un giro di lancette e un altro. Il tempo ideale per l’assurdo, il meraviglioso, capace di gonfiarsi come un palloncino e andare oltre il tempo stesso, come il viaggio di Max Nel paese dei mostri selvaggi, dove puoi stare per giorni a ballare le ridde selvagge ma poi quando torni la cena è ancora calda.

A proposito di cena, quello che segue una mangiata tra amici è un altro di quei momenti evanescenti, dalla durata variabile, perfetti per il manifestarsi del bizzarro. Su questo gioca Dangerous experiments for after dinner, una serie di carte ideata da uno tra i più celebri e premiati studi creativi del pianeta, Pentagram, e pubblicata dall’editore britannico Laurence King in una box regalo che assomiglia a una scatola piena di veleni mortali e terribili trabocchetti.

Le carte, illustrate e corredate da spiegazioni più o meno scientifiche, propongono 21 esperimenti in una scala che va dal semplice e divertente al balzato e pericoloso, come mostra il video che segue.