Guida nella notte, punto di riferimento, stella (artificiale) nel buio — quello reale e quello metaforico. Il faro è un occhio acceso sull’ignoto, un tramite tra terra e cielo (alto come una torre, quindi c’è anche la simbologia fallica, e portatore di luce, lucifero). È un luogo di solitudine, un catalizzatore di storie e tragedie, un circolare alternarsi tra acceso e spento, tra luce e oscurità, tra il reale che puoi vedere coi tuoi occhi e l’immaginario che ti aspetta nelle tenebre1.
Ma il faro è anche una meraviglia della scienza, della tecnica e dell’ingegneria. Quello di Alessandria, sull’isola di Faro, che ha poi dato il nome all’edificio stesso, ha resistito per più di 1500 anni, dal 300 a.C. fino al 1323. E ci vollero due terremoti per buttarlo giù.
Non arriva così indietro nel tempo il libro Sentinels of the Sea ma del faro unisce sia la parte leggendaria, simbolica e narrativa che quella tecnica, mettendo assieme storie, mappe, progetti, disegni e fotografie, in un’ode al faro e a tutto ciò che rappresenta.
Pubblicato da Thames & Hudson e curato dallo storico britannico R.G. Grant, il libro mette assieme storia, estetica, ingegneria ed architettura di 100 storici fari costruiti tra il ‘700 e il ‘900 in tutto il mondo.
160 pagine, oltre 400 illustrazioni, si può acquistare anche su Amazon.