Sto leggendo Manifesto del Terzo paesaggio, dello scrittore, entomologo e paesaggista Gilles Clément, celebre per aver concepito, insegnato e diffuso un nuovo concetto di progettazione degli spazi verdi pubblici e privati e per aver appunto coniato l’espressione “Terzo paesaggio” per indicare i luoghi abbandonati dall’uomo, che diventano grandi risorse per la biodiversità altrimenti minacciata dall’Homo sapiens.
«Confrontata con i fenomeni naturali, l’antropizzazione planetaria induce una diminuzione del numero [di specie, di comportamenti] analoga alla catastrofe», scrive a un certo punto Clément nel suo manifesto, paragonando le conseguenze dell’azione umana a quelle di meteoriti ed eruzioni vulcaniche.
Viviamo in quello che da qualche anno definiamo come Antropocene. Abbiamo modificato il clima, omogeneizzato gli ecosistemi, saccheggiato le risorse, ridisegnato il paesaggio e, unica tra tutte le specie — oltre a essere in grado di adattarci a ogni ambiente, grazie a tecnica e tecnologia possiamo apportare cambiamenti a ogni habitat per renderlo non solo più vivibile (per noi) ma anche più comodo.
E da lontano, dall’alto, la traccia spesso irreversibile che abbiamo lasciato sul nostro pianeta è ancora più evidente. Lo dimostrano gli scatti del designer e fotografo tedesco Tom Hegen, che nelle sue serie di foto aeree — che si articola in diverse sotto-serie dedicate a saline, cave, miniere di carboni, coltivazioni, acque tossiche — va a cercare i segni, le ferite, i lividi che l’uomo ha inflitto alla superficie terrestre, alle rocce, ai mari e alle acque dolci, alle foreste.
I soggetti sono simili a quelli scelti dal ben più celebre artista canadese Edward Burtynsky, ma Hegen propende per il punto di vista zenitale e ha una sensibilità più “grafica” (non a caso il tedesco è anche un designer, tra l’altro pluripremiato), che esce prepotentemente fuori anche in Habitat, libro che raccoglie alcune delle foto aeree realizzate in questi ultimi anni, divise per capitoli tematici e accompagnate da infografiche che raccontano l’alterazione del paesaggio naturale da parte dell’uomo.

(fonte: tomhegen.de)

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