Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018 (fonte: twitter.com/MagBlueprint)

Un libro ti spiega come creare (e far funzionare) una rivista indipendente

Prendendo in prestito un’espressione utilizzata nel settore dell’edilizia e dell’urbanistica, quello dell’editore di riviste indipendenti è un mestiere che solitamente si impara in corso d’opera, durante un cammino che difficilmente si intraprende utilizzando il pensiero razionale. Chi decide di fondare un magazine lo fa per ragioni che hanno più a che fare coi sentimenti che con il calcolo: per passione, per l’urgenza di mostrare al mondo qualcosa, perché a sua volta si è stati sconvolti (positivamente) da un’altra rivista.

Nelle interviste pubblicate per la rubrica At work with del sito MagCulture, c’è una domanda alla quale gli intervistati — cioè editori, fondatori, art director di riviste indipendenti — rispondono sempre con un certo trasporto. La domanda è «Which magazine do you first remember?» e, nel ricordare i magazine che per loro sono stati importanti, esce fuori spesso questa sorta di passaggio del testimone. Ogni nuovo magazine è figlio più o meno legittimo di una vecchia testata che ha saputo lasciare il segno sull’immaginario di qualcuno.

Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)

Ma se sono le emozioni a dare la spinta iniziale, per riuscire ad andare avanti all’interno di un panorama difficile come quello dell’editoria periodica servono anche strategie, metodi, ricette. Che possono non essere le stesse per tutti ma che sono necessarie per rendere sostenibile e praticabile il progetto.
Il designer, scrittore, giornalista, art director ed editore irlandese Conor Purcell ha quindi deciso di raccoglierle tali ricette, chiedendole a chi, come lui, le riviste le fa.

Purcell ha quindi intervistato più di 50 tra editori, art director, illustratori e giornalisti di alcuni tra i magazine indipendenti (e non) più importanti e interessanti — da Apartamento al New York Magazine (nella lista ci sono moltissime realtà di cui abbiamo scritto qui su Frizzifrizzi) — e il risultato è diventato un libro, The Magazine Blueprint.

Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)

Vero e proprio manuale per aprire e (si spera) far funzionare una rivista indipendente, il volume copre tutti gli aspetti fondamentali, dalla scelta della carta e del tipo di stampa ai problemi della distribuzione, dalle strategie di vendita alla ricerca degli sponsor, dal design di una copertina ai software per impaginare, dalla costruzione del brand alla gestione di una squadra di lavoro.

Lo stesso Purcell, tra l’altro, nonostante una notevole esperienza alle spalle, ha anche imparato molto durante la lavorazione del libro e la condivisione di così tante esperienze diverse, tanto che su Medium ha pubblicato un pezzo dal titolo Cinque cose che ho imparato scrivendo un libro sulle riviste indipendenti, un ottimo aperitivo prima di leggere il manuale.

Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
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Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
(fonte: twitter.com/MagBlueprint)
Conor Purcell, “The Magazine Blueprint”, autoprodotto, marzo 2018
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