(courtesy: Officine Gualandi)

Storie di successo su Etsy: intervista a Officine Gualandi

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Nata nel 2005, Etsy è la piattaforma online preferita da maker, piccoli artigiani, imprenditori creativi e appassionati di crafting, con quasi 30 milioni di clienti in tutto il mondo che cercano oggetti originali, prodotti fatti a mano e pezzi vintage.

Ogni negozio però, ha la propria storia. E noi di Frizzifrizzi, in collaborazione con Etsy, ce ne siamo fatti raccontare alcune. Ecco quella di Officine Gualandi, uno studio di design di base a Roma fondato da Renato Di Tommaso, Simone Vetromile e Tania Vetromile, che abbiamo intervistato per saperne di più su come nasce e come viene gestito un negozio Etsy di successo.

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(courtesy: Officine Gualandi)

Dietro al vostro negozio Etsy, Officine Gualandi, ci sono tre creativi con background molto differenti. Come vi siete conosciuti, e quando avete deciso di lavorare insieme?

Prima di essere soci, i Gualandi sono una famiglia. Tania e Simone fratelli, Tania e Renato moglie e marito, di conseguenza Renato e Simone sono cognati. Si tratta, in determinate circostanze, di un mix relazionale davvero esplosivo… eppure funzionante! È vero, ognuno di noi ha formazione ed esperienze diverse. Renato viene da studi di design e progettazione industriale, Tania da storia dell’arte contemporanea, insieme da molti anni condividiamo la passione per la ceramica che ci ha trasmesso una piccola signora rivoluzionaria e irriverente, Graziella, che viveva facendo mille lavori, fra cui costruire piccole casette di ceramica piene di finestre, nel nostro quartiere di Monte Mario a Roma.

(courtesy: Officine Gualandi)

Simone ha portato le conoscenze di grafica, fotografia e anche un po’ di indispensabile ordine da ragioniere. Fra diversi avvii e plurime battute d’arresto, Officine Gualandi è nata nel 2012, ritagliando il tempo fra cento altri gravosi impegni lavorativi che ognuno di noi ha avuto in passato. Nel 2014 abbiamo aperto lo shop su Etsy, un’occasione per metterci in pista e acquisire una forma virtuale professionale e credibile; soltanto però da settembre 2016 è diventata un’attività con una consapevolezza, una continuità e un impegno quotidiano.

Perché il nome Officine Gualandi?

Il nome è legato alla via in cui abitiamo. Quando ci siamo trasferiti qui, sulla strada, fra altre poche attività, c’erano un meccanico, una sarta e un falegname, piccole officine con le quali reconditamente pensavamo di poter collaborare in qualche modo, fantasticavamo sulla nascita di una specie di “officina diffusa” a cui avremmo potuto contribuire portando la lavorazione della ceramica. Nel frattempo loro hanno chiuso e noi stiamo pensando ad un trasferimento. In compenso abbiamo avviato collaborazioni più ampie e forse la nostra “officina diffusa” l’abbiamo trovata nel web, in fondo anche Etsy offre un “vicinato” dove incontrare artigiani provenienti da ogni parte del mondo e tantissimi clienti da cui farsi notare.

(courtesy: Officine Gualandi)

Qual è lo spirito che guida il progetto?

Officine Gualandi è un’officina artigianale di design autoprodotto per la creazione di oggetti di uso quotidiano, pratici e ornamentali, che sfrutta la lavorazione tradizionale della ceramica combinandola, all’occorrenza, all’uso di nuove tecnologie per la prototipazione o produzione, come la stampante 3d, le macchine a calcolo numerico o le decalcomanie per la decorazione. Ci proponiamo di creare oggetti e accessori di design che abbiano due caratteristiche, l’empatia e la responsabilità.
Empatici nell’entrare con immediatezza in contatto con gli altri e quindi senza troppi concettualismi o senza risultare freddi.
Responsabili nell’avere a cuore il buon umore delle persone che li scelgono facendoli entrare nelle loro vite.

(courtesy: Officine Gualandi)

Da quanto utilizzate Etsy? E perché avete deciso di utilizzarlo come piattaforma per vendere le vostre creazioni?

Il nostro primo approccio ad Etsy è stato da acquirenti e ci ha conquistati subito. Il nostro shop, come accennato prima, risale al 2014. All’inizio, a causa della discontinuità del nostro lavoro, avevamo pochissimi articoli e non aggiornavamo con costanza le inserzioni. Quando siamo ripartiti con Officine Gualandi abbiamo deciso di puntare per le vendite online solo su Etsy, ci siamo studiati bene il suo funzionamento e ci siamo impegnati con costanza.
Troviamo questa piattaforma efficiente, in grado di offrire un’ampia visibilità e davvero bellissima. I risultati sono arrivati quasi subito!

Conosciamo moltissimi autoproduttori come noi e spesso ci siamo ritrovati a confrontarci sulle opportunità di vendita online offerte dai marketplace in circolazione. Abbiamo sempre ritenuto Etsy la migliore, l’abbiamo consigliata e sappiamo di aver dato un ottimo consiglio. A differenza di altri marketplace offre un contatto diretto con persone “vere”, si può personalizzare lo shop con grande autonomia integrandolo perfettamente nella propria attività, offre un’app comodissima che permette di gestire il nostro shop sullo smartphone ovunque siamo e, dulcis in fundo, c’è una platea mondiale con la quale condividere quello che fai.

(courtesy: Officine Gualandi)

Cosa significa fare tutto a mano, oggi, in Italia?

Secondo noi vuol dire sfidare la crisi nell’unico modo possibile e soprattutto sostenibile. Non è facile confrontarsi con un mercato che premia da un lato oggetti status symbol super costosi e dall’altro oggetti a basso costo anonimi e di scarsa qualità. Nel nostro piccolo cerchiamo soltanto di progettare e produrre oggetti originali, un pizzico divertenti, fatti a mano con cura e in grado di collocarsi in una fascia intermedia di mercato dove incontrare la sensibilità e il gusto di persone come noi, né più né meno, cercando dove possibile di entrare in contatto con loro.

Ci sono tante difficoltà che incontriamo, dovute alla fatica nel farci conoscere, al trovare eventi davvero in grado di valorizzare l’autoproduzione — specie in una città molto dispersiva come Roma —, al gestire i tanti aspetti che compongono il nostro lavoro, alla necessità di mantenersi aggiornati su tutto, al bisogno continuo da un lato di contenere le spese e dall’altro di investire.

Fare tutto con le mani implica però avere una risorsa enorme in più da spenderci come designers e come imprenditori.
In un contesto competitivo e pieno di insidie per una realtà piccola come la nostra, un apporto fondamentale arriva proprio da un marketplace come Etsy, preposto esattamente a veicolare prodotti unici, di qualità, sostenibili, ad alto tasso di creatività. È uno strumento specifico per questo tipo di prodotti e in quanto tale preziosissimo, che innova l’immagine dell’oggetto artigianale così come questo è cambiato e sta cambiando oggi.

(courtesy: Officine Gualandi)

Cosa rende le vostre creazioni uniche?

Forse la componente predominante sono le nostre storie, quello che eravamo prima, le esperienze e gli studi che abbiamo compiuto, anche tutti gli errori, insieme al desiderio di migliorarsi e di imparare sempre.
Nell’atto creativo, anche in quello più banale, convergono tanti fattori, devi saper cogliere intuizioni, studiare, fare ricerca, mettere a profitto tutto quello che hai visto e che sai, interrogarti, dare una forte “shakerata” e poi ricominciare, intuire, studiare, cercare soluzioni, ricordare.
Se poi oltre alla progettazione l’oggetto lo realizzi con le tue mani, come facciamo noi, effettivamente ottieni un pezzo davvero unico e speciale, l’estratto di un vissuto più che un oggetto.

(courtesy: Officine Gualandi)

Tra le vostre produzioni ci sono pezzi anche molto diversi, dai gioielli in ceramica alle lampade, al tavolino da caffè. Come nasce un vostro prodotto?

Per tanto tempo ci siamo interrogati se dedicarci ad una sola categoria merceologica, perché lavorare su più fronti è difficile e ci fa perdere d’efficacia nel breve periodo. Alla fine, da bravi testardi quali siamo, abbiamo deciso di portare avanti uno stile e non focalizzarci su un mono-prodotto. Abbiamo capito che in fondo ci rivolgiamo allo stesso pubblico, o comunque molto simile.

Ovviamente abbiamo dei prodotti trainanti e altri che lo sono meno, ma pensiamo di ragionare sempre di più in termini di proposta stilistica, di metodo, e non più di mero prodotto come abbiamo fatto finora.
Molti ci dicono che un oggetto Officine Gualandi è riconoscibile, che sia una collana o una lampada o un tavolino, questo ci fa pensare che stiamo operando nella direzione giusta.

(courtesy: Officine Gualandi)

Quali sono le vostre fonti d’ispirazione principali?

I punti di riferimento è difficile descriverli, alcuni li condividiamo, altri sono più personali e ognuno di noi li mette in comunità con gli altri. Abbiamo un debole per il design nordico, per quello industriale, per nomi come Sottsass, Gio Ponti e Prouvé, per le atmosfere e i colori del Mediterraneo, per le opere di Giacinto Cerone, per i teatrini di Fausto Melotti, per le collezioni di Marni.
Abbiamo fatto un elenco, parziale e non esaustivo, di mostri sacri che rappresentano solo grandi riferimenti di mondi che forse contribuiscono ad ispirarci ma ce ne saranno sicuramente molti altri, di cui magari non abbiamo neanche consapevolezza, e altri mille che dobbiamo ancora scoprire.

(courtesy: Officine Gualandi)

Vi va di raccontare una “giornata ideale” alle Officine Gualandi?

Una giornata tipo in questo periodo inizia verso le otto, vorremmo essere più mattinieri ma al momento non ci riusciamo proprio.
Renato va in laboratorio, è difficile non trovarlo lì, e Tania ai social, al computer, ai pacchetti che devono partire. E Simone?! Simone è sempre collegato e collabora su diversi fronti predisponendo le grafiche e le foto. A volte ci sembra di non staccare mai, altre di staccare troppo, perché fare quello che ci piace da un lato ci assorbe completamente e dall’altro sorprendentemente ci rilassa. Dovremmo mettere a punto un certo equilibrio, prima o poi.

(courtesy: Officine Gualandi)

Chi vi contatta su Etsy cosa cerca in voi e da cosa viene colpito?

Durante questo ultimo anno siamo stati notati su Etsy soprattutto per la linea di gioielli, Ceramica à portèr, maxi accessori colorati che cerchiamo di rendere moderni, eleganti e confortevoli. La ceramica può creare titubanza ad essere indossata, la si può immaginare fragile o pesante.
Abbiamo notato invece che su Etsy questo genere di paura non c’è, probabilmente perché è una piattaforma frequentata da un pubblico preparato in cerca di cose davvero particolari. Da parte nostra cerchiamo di spiegare bene le caratteristiche dei nostri prodotti e di realizzare belle foto, requisiti indispensabili per catturare l’attenzione e l’interesse online.

(courtesy: Officine Gualandi)

Che tipo di risposta avete avuto dal mercato? Qual è la richiesta più bizzarra che vi sia capitata e come l’avete gestita?

Sebbene siamo piccoli ci riteniamo abbastanza soddisfatti delle risposte avute finora, soprattutto perché notiamo un gran numero di clienti che tornano ad acquistare da noi, anche più volte.
Quando una cliente acquista su Etsy, a noi appare una piccola stellina verde vicino al nome se è una cliente che torna; ecco, quello è il segnale della loro soddisfazione e, dobbiamo dirlo, abbiamo collezionato parecchie stelline in questi mesi. Ci aggrappiamo con forza a questo piccolo dato, lo interpretiamo come una conferma decisiva che ci spinge ad andare avanti.

(courtesy: Officine Gualandi)

Richieste troppo strane nessuna, finora. Abbiamo solo un problema con i colori, magari ne proponiamo cento ma c’è sempre chi ci chiede il centunesimo. Succede, gli artigiani lo sanno!

Che consigli dareste a dei giovani designer che si affacciassero ora al mondo dell’autoproduzione?

Premesso che siamo noi ad avere un bisogno enorme di consigli, forse potremmo dire loro di usare Etsy e poi di tirare fuori coerentemente se stessi, più che rincorrere altri tipi di coerenza, inseguendo magari parametri altrui.
Le difficoltà, come abbiamo detto, sono moltissime, aggiungerne di altre non aiuta mentre l’autenticità, in qualunque settore e in qualunque veste, è sempre un bene prezioso.

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