Dal titolo e dalla copertina non è immediatamente chiaro di cosa si tratti. E la tag line — international journal of desire and curiosity — più che restringere il campo, lo allarga. Un’occhiata all’account Instagram, però, toglie ogni dubbio.
Splendidamente curato e altamente NSFW, è un flusso di immagini talvolta esplicite ma molto più spesso simboliche su feticismi e pratiche erotiche e sessuali più o meno insolite: fisting, foot fetish, bondage e sadomaso, bambole, sesso in acqua, pissing, macrofilia, zoofilia, eyeball licking, stenolagnia, esibizionismo…
Flusso che in qualche modo rappresenta quello che, per i due fondatori della nuova rivista indipendente Phile, Erin Reznick e Mike Feswick, è la sessualità stessa.
«Vogliamo fornire una piattaforma in cui le persone possono riunirsi e discutere di opinioni diverse senza pregiudizi e celebrare la sessualità per ciò che è, un flusso libero, qualcosa in costante mutazione», spiegano infatti in un’intervista al magazine online Indie presentando il loro progetto, un semestrale che a luglio è uscito con il primo numero e che nasce per indagare le sottoculture sessuali, universo più che mai complesso — quando uno crede di conoscere ogni singola, bizzarra pratica, ecco che ne spunta fuori un’altra.
L’approccio è quello di una rivista d’arte e cultura: interviste, saggi, e ovviamente tante immagini.



