Fino a non molto tempo fa la nicchia formata dall’intersezione tra tre gruppi di appassionati — quelli di cinema, quelli di illustrazione e quelli di riviste indipendenti — era “coperta” soltanto da un magazine britannico, Little White Lies, testata che tra i tanti meriti ha avuto sia quello di anticipare in parte il fermento di questi ultimi anni attorno alle riviste indipendenti, sia di muoversi in un territorio fino ad allora quasi inesplorato, e cioè parlare di cinema senza utilizzare solo e soltanto foto di scena e fotogrammi di film, bensì commissionando le immagini agli illustratori.
A detta di molti lettori LWL ha perso molto del suo smalto a partire dall’uscita del fondatore, Danny Miller, nel 2013. Ma la “lezione” offerta dalla rivista inglese è stata seguita da altre piccole realtà editoriali, tra cui Beneficial Shock, il cui primo numero è uscito ad aprile, finanziato attraverso una campagna di crowdfunding.
Nato dall’idea di due amici (l’illustratore Phil Wrigglesworth e il designer Gabriel Solomons) seduti al pub a chiacchierare di cinema, Beneficial Shock esce ogni sei mesi e si sviluppa attorno a due “divieti” — niente recensioni e niente news — e a un’ottima idea: film is just the beginning.
I film diventano dunque lo spunto per trattare altri temi. Nel caso del primo numero, che ruota attorno al cibo, si parla della storia del più fedele compagno di ogni cinefilo, il popcorn; si stila un trattato su un aspetto praticamente sconosciuto del capolavoro di Hitchcock Psycho, la digestione; si scoprono le battaglie combattute col cibo nei film d’arte dell’Est Europa; si mostrano i piatti surreali dei film tratti dalle storie di Roald Dahl.