In ogni mercatino, in ogni soffitta, in ogni svendita di vecchi libri di terza, quarta, quinta mano, c’è un tesoro. Almeno così dice Ben Pieratt, designer, giovane imprenditore, personaggio che tra alti e bassi e stato uno dei protagonisti del web degli ultimi 5/6 anni, prima come blogger, poi come co-fondatore di Svpply, negozio online che ebbe un inizio col botto come start up, successivamente venne acquistato da eBay e chiuse nel 2014, lanciandosi quindi in una serie di avventure su Kickstarter, creando da zero un fantomatico marchio al solo scopo di venderlo (cosa che gli riuscì), costruendo una satira sul mondo del commercio, supportando Hillary Clinton e lanciando, nei ritagli di tempo, tutta una serie di iniziative, la più longeva delle quali riguarda però i libri, vecchia passione di Pieratt, che nel 2009 creò Book Cover Archive, sito tuttora in attività che raccoglie le migliori copertine di libri del passato e del presente.
E coi libri ha appunto a che fare anche il nuovo progetto di Pieratt, Dead Bookstore, che sta in quella zona grigia che talvolta si crea tra colpo di genio e furbata assoluta.
L’idea è semplice: ci sono tanti libri, spesso dimenticati, che contengono potenziali, splendidi poster creati dal caso. Tutta sta ad avere l’occhio per riconoscere quando la mano inconsapevole della coincidenza collima con l’opera d’arte ready made.
Il funzionamento, in soldoni, è ancora più elementare, e Pieratt è il tipo di personaggio che prova a venderti opere che potresti benissimo farti in casa ma subito dopo ti spiega pure come fare.
Innanzitutto si accumulano libri, poi si scartano tutti quelli rilegati attraverso la legatura adesiva, o perfect binding, tenendo da parte invece quelli cuciti.
Una volta tagliati i fili e smontati i libri, i fogli che rimangono vanno analizzati uno ad uno per cercare di capire se dalla giustapposizione di pagine che non sono state pensate per essere affiancate esce fuori qualcosa di interessante. Quando lo è, allora avrai il tuo poster.



dal libro “Global Architecture”, A.D.A. Edita Tokyo, 1970






