Milanese, classe 1985, uno scricciolo di ragazza che quando la vedi arrivare pare che sprigioni raggi di pura energia dagli occhi, Arianna Vairo è passata quasi impercettibilmente dallo status di giovane promessa dell’illustrazione italiana a quello di professionista affermata, con un portfolio ricco di progetti e di collaborazioni con alcune tra le più importanti realtà editoriali a livello internazionale.
Che si tratti di illustrazioni editoriali, di libri illustrati, di incisioni su lineoleum o zinco (è praticamente cresciuta dentro una stamperia, racconta lei, la 74/b di Milano) o, più recentemente, di muri o vetrate, lo stile di Arianna Vairo è riconoscibile al di là dello strumento, del formato e del supporto, come dimostrano le splendide tovagliette ricamate a mano dalle Casalinghe di Tokyo (di loro abbiamo parlato un paio di anni fa) per una collaborazione dal titolo Trame italiane, ispirata alle celebri Fiabe italiane di Calvino, che l’illustratrice ha reinterpretato.
Al BilBOlbul, dove le sue opere sono in mostra presso La casetta dell’artista fino al 14 dicembre (su appuntamento), Arianna ha portato una selezione di opere, alcune inedite, realizzate tra il 2015 e il 2016.












