Save the date | She’s a lady – No Curves 2006 — 2016

© No Curves
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«Ho iniziato a intervenire su oggetti trovati in giro o manifesti pubblicitari. Lo facevo come una sorta di critica, lavorando sui concetti, ad esempio intervenendo sulle modelle delle campagne pubblicitarie.
Prendi le pubblicità, i cartelloni che “girano”. Io stavo ben attento a quando andavano a cambiare il rullo e quando mettevano una pubblicità nuova andavo a intervenire col nastro bianco sul pannello retroilluminato. Se ad esempio sul manifesto c’era una modella troppo magra io la rendevo ancora più magra. Ce n’era, al contrario, una molto procace? Allora la trasformavo in infermiera sexy.
Andavo in giro in macchina con gli amici, vedevo un manifesto, mi fermavo e ci lavoravo sopra»

È stato lui stesso, tempo fa, a raccontarmi i suoi inizi, di quanto 10 anni fa girava per Milano coi suoi rotoli di nastro adesivo e “commentava” a modo suo la società dell’immagine, attraverso spigoli e linee rette che andavano poi a comporre anche la sua firma: No Curves.

In questi 10 anni è cambiata Milano, sono cambiate le strade, sono cambiati i manifesti appiccicati sui muri o alle fermate di autobus e tram. Soprattutto, è cambiato lui, No Curves, in un percorso di ricerca della sintesi totale della forma che però paradossalmente l’ha portato a opere sempre più complesse che, dalle due dimensioni del suo strumento d’elezione — il nastro, appunto — e delle sue prime opere, hanno guadagnato una terza dimensione costruita sovrapponendo strati di colore e di texture differenti, giocando con le trasparenze e i livelli, in una versione analogica di quello che potresti fare con un comune software (ma non sarebbe la stessa cosa).

E se oggi l’artista ai manifesti della pubblica affissione preferisce le tele, le lastre di plexiglas, le installazioni (anche enormi), rimane la costante di un’ispirazione che arriva dalle avanguardie artistiche del primo ‘900 esattamente come dai pixel e dai colori al neon della cultura digitale degli anni ’80 e dei primi anni ’90. Rimane anche il confrontarsi col ritratto e con la figura femminile, che è poi il tema che lega la mostra personale She’s a lady, a cura di Nicolas Ballario, inaugurata ieri sera e aperta da oggi fino a gennaio 2017 presso la galleria Whitelight Art di Milano.

Dieci anni, trenta opere, alcune delle quali inedite, a fare il punto sulla carriera di un artista riconosciuto a livello internazionale come uno dei massimi esponenti della tape art.

[cbtabs][cbtab title=”INFO”]No Curves – She’s a lady

QUANDO: 23 novembre 2016 — 13 gennaio 2017
DOVE: Whitelight Art | via Lunigiana angolo via Copernico, Milano
INFO: facebook

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