«La vita antica fu tutta silenzio. Nel diciannovesimo secolo, con l’invenzione delle macchine, nacque il Rumore. Oggi, il Rumore trionfa e domina sovrano sulla sensibilità degli uomini»
Luigi Russolo, “L’Arte dei rumori”, 1913
Un ambito in cui il futurismo è forse meno conosciuto — perlomeno rispetto alla pittura, alla letteratura, al teatro, alla scultura, all’architettura, persino alla cucina futurista — è la musica.
Come in ogni ambito toccato dall’avanguardia artistica fondata da Marinetti, anche quello musicale ebbe il suo Manifesto. Per la precisione ne ebbe tre, due scritti da Francesco Pratella nel 1911 — il Manifesto dei Musicisti futuristi e La musica futurista-Manifesto tecnico, di appena un paio di mesi successivo al precedente — e L’arte dei rumori, firmata nel 1913 da Luigi Russolo, personaggio di cui si è quasi sempre sottovalutata la portata.
Senza Russolo, a cui viene universalmente riconosciuto il merito di aver teorizzato e praticato per primo (o perlomeno provato a farlo, con risultati non eccelsi per via degli scarsi mezzi tecnologici che aveva a disposizione all’epoca) la musica noise, forse non avremmo avuto John Cage, Stockhausen, gli Einsturzende Neubauten, il famigerato Metal Machine Music di Lou Reed — quello di cui il grande critico Lester Bangs scrisse: “avete presente quando siete così tesi ed ansiosi che tutti i nervi della nuca vi si aggrovigliano in un’unica palla bruciante? Be’ se quella ghiandola potesse fare musica, avrebbe lo stesso suono di questo lp” —, e tanta musica industrial ed elettronica degli ultimi trent’anni.
A Russolo, un paio di anni fa, l’illustratore Alberto Fiocco ha dedicato una storia intitolata La grande caccia del Signor Luigi R. e pubblicata sul primo numero di B Comics. La filastrocca illustrata, che raccontava l’impresa del protagonista, intento a cercare di ingabbiare tutti i suoni del mondo e sintetizzarli in un unico, nuovo rumore, ora ha preso vita — e suoni, e rumori — grazie a Claudio Marcon, che di mestiere fa l’animatore e il motion designer.
Alberto e Claudio da poche settimane hanno fondato insieme Tadà, un collettivo specializzato in animazione di qualità, col quale il duo si propone di sperimentare al di fuori degli ambiti prettamente commerciali (è uno di quei progetti che fai per stare bene, quelli da cui poi spesso nascono le opportunità più interessanti).
La versione animata de La grande caccia del Signor Luigi R. è la prima opera messa online da Tadà, ed è un vero spasso.
Se, come si suol dire, il buongiorno si vede dal mattino…
P.S.
Se hai bambini per casa clicca immediatamente su play e alza il volume.